Chi non si ricorda del “gestaccio” di Balotelli a seguito del pareggio su punizione contro il Cagliari? Un’esultanza da censurare, che aveva fatto sì che il Giudice Sportivo infliggesse all’attaccante rossonero un’ammenda di 10.000 euro.
Il giocatore, cercando di far valere le proprie ragioni, non si è perso d’animo, presentando ricorso alla Corte di Giustizia Federale, la quale ha incredibilmente accolto la richiesta, annullando la sanzione.

Francamente, tale decisione pare quanto mai discutibile. Secondo il parere espresso dal nostro quotidiano a seguito del match, infatti, i fischi durante una partita, specie se rivolti a uno dei più forti attaccanti del mondo, ci possono e devono stare. Ma non parliamo di razzismo, per carità. Con la sua risposta, invece, Balotelli ha dimostrato scarsa maturità e poco spirito sportivo.

Ora, la rettifica della decisione, con l’annullamento dell’ammenda, suona come un’ulteriore offesa nei confronti della curva rossoblù. La quale, intanto, ha già pagato per il proprio comportamento nei confronti del giocatore rossonero, con la chiusura, seppur con la condizionale, della stessa.

Ergo, al prossimo comportamento giudicato inadeguato, la Curva Nord del Cagliari verrà chiusa, lasciando aperta, nel caso in cui i lavori dovessero rimanere in tale stato, solamente parte della Tribuna centrale del Sant’Elia.

A questo punto ci domandiamo: “Che fine ha fatto il codice etico, sbandierato a gran voce dal mister della Nazionale Prandelli, ma non applicato per tutti alla stessa maniera?”; “Che fine ha fatto la “coerenza”?”; “Che fine ha fatto la “giustizia” sportiva?”.

Occorrerebbe, probabilmente, cominciare a considerare i giocatori come tutti uguali. Chissà se una tale esultanza avesse visto protagonista un giocatore del Cagliari…

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