Una prova di forza. Come quando il bulletto di zona prova a far la voce grossa col più grosso del quartiere, e si presenta a casa sua per fare a botte. La finisce quasi sempre per tornare a casa zoppicando e con l'occhio gonfio.
Ieri quel bulletto era il Cesena, capolista per un giorno, ed il Cagliari ha dimostrato di avere le spalle ben più grosse di quelle dei romagnoli. Ha preso il ragazzino per il colletto e gli ha ricordato la gerarchia, gli ha fatto capire come funzioni. Certo non è finita qua, perché siamo sicuri che quell'ambizioso giovane tornerà quando sarà più robusto e pronto, ma proprio lì si vedrà la forza dei rossoblù. Dovranno, ancora per trentacinque partite, essere i più grossi di tutti.
Così ieri abbiamo assistito ad una bella vittoria di un Cagliari in versione diesel. Ha faticato nella prima parte di gara a trovare un gioco convincente (complice anche l'assenza del playmaker Di Gennaro), venendo fuori di prepotenza alla distanza, sfruttando anche la qualità di un reparto offensivo che non c'entra nulla con la Serie B. Quei tre là davanti sono una spanna (anche due) sopra a tutti gli altri attaccanti della serie cadetta e la butto lì: siamo sicuri che Pucciarelli e Maccarone siano più forti degli attaccanti rossoblù? O che lo siano Gilardino e Quaison? Matos e Borriello fanno più paura di Sau, Melchiorri e Farias? E che dire di Dionisi e Ciofani?
Insomma, l'attacco dei sardi non ha nulla da invidiare a quello di diverse squadre di Serie A, anzi: è molto probabile che i bomber del Cagliari sarebbero titolari in più di un club della massima categoria. E poi, se proprio vogliamo, a disposizione di mister Rastelli ci sono anche due ragazzotti di nome Giannetti e Cerri, non proprio i primi capitati.
E non a caso tutti e tre i gol sono arrivati dalle giocate degli attaccanti rossoblù, che si sono caricati un Cagliari un po' mal ridotto sulle spalle (ben sette giocatori si son fermati per crampi durante la gara) e lo hanno portato alla vittoria, regalando un'altra soddisfazione al Sant'Elia, ieri tornato ad esser gremito. Lo stadio, in questo inizio di campionato, ha visto i sardi uscire sempre vincitori dal terreno di gioco, e chissà che anche questo possa diventare un fattore.
Intanto era importante tornare alla vittoria dopo la debacle di Pescara, riportare un po' il sereno nel cielo della Sardegna (e in questi giorni ce n'è davvero bisogno) e tornare a guardare tutti dall'alto verso il basso.
Perché qui piove dappertutto, ma non al Sant'Elia.