Doveva essere la partita del rilancio, del riscatto, della ripartenza, ma è stata una delle sconfitte più pesanti della stagione, la più grave sicuramente del girone di ritorno. Come all'andata, il Cagliari ha subito una goleada dall'Udinese. Prima furono quattro, ora addirittura cinque: fanno nove reti in due partite contro i friulani.
La prima volta si promise di ripartire da zero, e così fu, ma adesso sembra di essere tornati punto e a capo. È l'ora più buia per il Cagliari, che in questi ultimi mesi si era costruito delle certezze, ma che adesso sta vedendo crollare. E dire che il pomeriggio era iniziato anche bene, con un approccio alla gara migliore rispetto alle sfide precedenti. Il sigillo di Joao Pedro, una piccola meraviglia, aveva spezzato la maledizione del 10, a secco dal 23 gennaio, e anche quella del Cagliari, che non andava in gol da tre partite.
C'erano tutti i presupposti per portare a casa un successo, ma si sa come è il calcio, basta un episodio per mettere tutto in discussione. Anche qui, quel doppio miracolo di Cragno sembrava un segno del destino, ma poi arriva Becao e cancella tutto. E a fine primo tempo ecco il raddoppio di Beto, che segnerà addirittura una tripletta, la prima in carriera per lui, ma la gara in realtà era già finita dopo 45', solo che non lo si sapeva ancora.
Il pallonetto di Molina e l'espulsione di Grassi sul 5-1 sono le fotografie del momento delle due squadre. Da una parte undici giocatori motivati ai quali ieri è riuscito tutto, che stanno piano piano conquistando la salvezza, dall'altra invece un gruppo sfilacciato, con poche idee, che sta perdendo la rotta con il rischio sempre maggiore di ripiombare giù e farsi riprendere dalle inseguitrici. Se non sarà il Venezia, che ha perso di nuovo, contro lo Spezia, allora sarà il Genoa, che sta risalendo ed è a -3 dai sardi con una gara in meno. E questa settimana c'è Cagliari-Juventus.
Ora è difficile capire da dove ripartire, perché quello costruito di buono sta andando in frantumi. Sarà forse che il vero Cagliari non era quello visto a gennaio e febbraio ma è stata la squadra di tutto il girone d'andata più quella di adesso? Molto probabile, i risultati e le prestazioni parlano chiaro.
Tuttavia, restano sette partite, i giochi non sono ancora chiusi. A fine campionato si faranno le somme, e anche se ci si dovesse salvare, molte cose dovranno essere cambiate. Ma proprio ora non bisogna cedere, non adesso che manca poco e una vittoria nelle prossime gare può cambiare di nuovo tutto. Se stai attraversando l'inferno non ti fermare diceva Churchill, che di ore più buie se ne intendeva.