Di tacco, quasi senza guardare. La porta alle spalle, insieme a tutte le paure, le incertezze, i problemi e le critiche che avevano accompagnato il Cagliari in questa settimana di avvicinamento alla sfida con l'Udinese. Di tacco, dicevamo. Perché non lo fa nessuno, perché è diverso, e i rossoblù quest'anno stanno facendo tutto al contrario del normale, appunto. Di tacco, perché è più difficile, perché i sardi quest'anno stanno andando a centrare l'obiettivo ma senza scorciatoia, prendendo la strada più difficile, il sentiero più ripido, il percorso più a zigzag.
Con qualche difficoltà quindi, ma lo centrerà . Lo centrerà perché nonostante tutto è raro che il Cagliari non vinca per tre partite di fila, perché alla fine gli isolani sono in perfetta media salvezza (e anche di più) e perché questo organico è troppo attrezzato per retrocedere. Ma lo farà soprattutto perché là dietro vanno tanto, troppo lentamente. L'Empoli ci prova con poca materia prima e magari si salverà pure perché ne ha tre dietro, a Pescara son belli e bravi ma non vincono mai, il Crotone sarà anche simpatico ma pare aver finito i bonus con la Dea Bendata e il Palermo... beh dai, parlare del Palermo in questo momento sarebbe un po' sparare sulla croce rossa, diciamo solo che in linea di massima in Serie A non ti salvi se affronti tutte le partite con la filosofia del Nestorovski contro tutti.
È chiaro che guardando certe situazioni i tifosi rossoblù potrebbero e dovrebbero dormire sonni tranquilli, ma è anche vero che il metodo del confronto è lo stesso che faceva dire a quel tale non vedente che il signore con un solo occhio fosse fortunato. Sarebbe davvero triste doversi accontentare di esser meglio della banda De Zerbi o del Barcellona della Serie B. Meglio pensare a chi invece ci vede benissimo e casomai confrontarsi con loro, magari dare uno sguardo dalle parti di Bergamo e seguire quel modello.
Per ora i tre punti son comunque ossigeno in stato di ipossia, arrivano in una partita che era partita bene ma che rischiava di mettersi male, arrivano col gol di tacco di Sau che ha restituito al Cagliari il vantaggio che era maturato nel primo tempo quando Farias, il rientrante Farias (pagina 4 del libro delle favole rossoblù) si era bevuto Karnezis guadagnando e trasformando il rigore dell'1-0, in un momento in cui l'Udinese non stava certo facendo brutta figura. E di fatto anche il 2-1 è arrivato proprio mentre i friulani si stavano spingendo in avanti alla ricerca del vantaggio. Solo che a calcio o segni o lo prendi e i bianconeri l'hanno preso.
Ora per il Cagliari la classifica dice undicesimo posto e dodici punti dalla zona retrocessione. Potrebbe andar meglio, specie se pensiamo alle ultime partite, ma potrebbe anche andar peggio, molto peggio.
Ora i rossoblù devono c'entrare il prossimo step, quello che divide la mediocrità dalla grandezza: son tornati a vincere, ora bisogna tornare a rivincere.