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Abodi: "Non c'è professionismo senza rispetto. A Salerno fatti vergognosi e ingiustificabili"

Il presidente della Lega di serie B ai microfoni del Corriere dello sport

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Ha fatto della correttezza e del rispetto i due principi-chiave della sua presidenza della Lega di serie B. Andrea Abodi, da cinque anni alla guida dell'organismo della serie cadetta, ai microfoni del Corriere dello Sport ha tracciato un bilancio di questa prima parte di stagione, ricordando quali sono i valori che ritiene fondamentali per un calcio "nuovo" e soffermandosi anche sul Cagliari, in modo particolare su due temi: i fatti di Salerno e lo stadio. 

Ecco alcune delle dichiarazioni più significative:

Un primo bilancio sulla prima parte di stagione:

"Il 25 agosto, giorno nel quale abbiamo presentato il calendario, parlai di Campionato della svolta. Quattro mesi dopo, a metà percorso, posso dire che abbiamo ripreso la strada giusta, tutti insieme: Lega, Club, Tesserati e Tifosi. La Serie B ConTe.it ha dimostrato in questo girone di andata di essere un Campionato vivace e divertente, testimoniato e premiato dalla crescente presenza del pubblico nei nostri stadi (nonostante gli stadi) e dagli ascolti televisivi, crescenti in modo ancor più significativo".

Il bilancio sulla "stagione della svolta nel segno della responsabilità":

"Siamo al punto che ogni giorno cerchiamo di aggiungere qualcosa sul piano non solo della responsabilità, ma, come ho già detto, anche della consapevolezza. Responsabilità nei comportamenti sportivi per prevenire nuove truffe, responsabilità nella gestione dei club per evitare illeciti amministrativi e crac finanziari, responsabilità nella tutela della salute per contrastare doping e abuso di farmaci. Per questo la Lega si impegnerà perché crescano a tutti i livelli la consapevolezza e la responsabilità".

Il Rispetto, come parola simbolo della gestione-Abodi: 

"Il Rispetto è alla base di qualsiasi contesto sociale e per noi è un termine-chiave che rappresenta un grande “contenitore” di Valori e di impegni. In questi anni abbiamo cercato di andare ben oltre la dimensione estetica di un Rispetto posizionato sui campi e sulle maglie, portandolo anche nelle nostre attività sul territorio dedicate alla socialità e alla solidarietà. Ma i fatti del finale di partita della vigilia di Natale tra Salernitana e Cagliari, per ora fortunatamente unici, ci testimoniano comunque il lavoro che c’è ancora da fare perché i protagonisti, chi scende in campo, maturino definitivamente la consapevolezza che il professionismo non può esistere senza il Rispetto. Non è accettabile che l’esultanza per un gol, per quanto colorita ma nei limiti del rispetto nei confronti di chi lo ha subito, possa determinare una vergognosa e ingiustificabile reazione".

La credibilità nel calcio: 

"Gli stadi si riempiono di Tifosi, le televisioni acquistano i diritti e le aziende investono a vario titolo se lo spettacolo è credibile. C’è un filo logico che lega il rispetto, la fiducia, la reputazione e la credibilità e noi abbiamo ben presente quanto questo “filo” vada non solo difeso, ma reso più consistente, perché questi quattro fattori fondamentali vengano alimentati e promossi. Senza rispetto-fiducia-reputazione-credibilità non c’è futuro non solo nel calcio, ma in qualsiasi contesto sociale ed economico, e nella Lega B ne siamo ben consapevoli".

La lotta contro gli "imbroglioni" e il match fixing, cioè l’alterazione dei risultati delle partite: 

"Partendo dagli imbroglioni della passata stagione, sarà e saremo pienamente soddisfatti quando, dopo i promotori della truffa e i relativi complici, saranno puniti sportivamente e penalmente anche coloro che si sono resi disponibili, tradendo il proprio club e vendendo la propria dignità professionale e personale. In generale, credo che la lotta alle frodi sportive, debba rappresentare un impegno permanente e costante nel tempo, e a questa attività stiamo dedicando crescenti risorse umane e finanziarie. I segnali sono incoraggianti perché calciatori, tecnici, dirigenti e collaboratori delle prime squadre e delle squadre giovanili dimostrano di comprendere responsabilità e rischi. Dopodiché continueremo a lavorare e a collaborare quotidianamente con gli organismi sportivi e con quelli governativi per non abbassare la guardia".

Il calcio sotto le feste: 

"Per noi della B giocare in queste giornate di festa ormai è una Tradizione e verrà rispettata in futuro. Anche quest’anno i dati sono estremamente incoraggianti. E anche su Sky gli ascolti sono stati in significativa crescita. I nostri Tifosi e, più in generale, gli appassionati di calcio hanno dimostrato di apprezzare la nostra scelta di scendere in campo mentre loro si godono - quelli che possono - qualche giorno di vacanza. Dopodichè, noi mettiamo a disposizione questa esperienza perché altri possano fare le proprie valutazioni".

L'imprevedibilità della serie B e l'exploit del Crotone:

"Sarebbe un’opportunità per il Campionato, oltre che, naturalmente, per il Crotone e il suo territorio. Il tema non è che salga in Serie A la squadra che non ti aspetti, ma come salga e da questo punto di vista noi ci stiamo impegnando per fare in modo che i club promossi abbiano sempre più le carte in regola per andare e restare nella massima serie. Quindi non solo il merito sportivo che rimane la stella polare, ma anche l’organizzazione, quadro economico e infrastrutture. Credo che anche su questi argomenti sarebbe interessante, utile e necessario parlarne con la Lega di A e, con la stessa logica, con le altre Leghe per costruire una vera filiera sportiva, coordinata e integrata nella complementarietà funzionale delle sue componenti. All’imprevedibilità della Serie B siamo ormai piacevolmente abituati, d’altro canto penso che questa caratteristica rappresenti uno degli “ingredienti” qualificanti di una competizione che sono certo ci riserverà ancora tante sorprese con la formula dei play off".

La B come "laboratorio" per allenatori e giovani calciatori nel sistema-calcio in Italia:

"Considero la B una tappa di transito per il calcio di vertice e quindi non vorrei neanche che si minimizzasse il lavoro di qualità che sto notando a livello di allenatori delle nostre squadre, con uno stile nella comunicazione che associa, salvo rarissime eccezioni, competenza, correttezza ed educazione. Stessa considerazione sui giovani talenti che anche in questa stagione stanno emergendo, occupando spazi importanti nei taccuini dei DS di club maggiori (e non solo italiani) e nelle convocazioni delle Nazionali Azzurre U21, 20 e 19, dopo essere passati per la preziosa Rappresentativa B Italia. Se vogliamo di più dobbiamo lavorare meglio, e si ritorna al tema della collaborazione tra le Leghe e delle Leghe con la FIGC".

I giocatori italiani, risorse in B e accantonati inA: 

"Il tema della scuola italiana credo che non lo si affronti solo con la statistica o con le regole. D’altro canto non vorrei sembrare presuntuoso o inadeguato, affrontando un tema tecnico che avrebbe bisogno comunque del concorso di tutte le Componenti Federali, possibilmente un po’ più aperte a ragionamenti e progetti di sistema, anche a costo di perdere un po’ di sovranità e di rendita di posizione. La B per ora conferma due indicatori importanti: tanti giovani e tanti italiani o di scuola italiana in campo, e questo per “il Campionato degli Italiani” rappresenta un fattore identificativo e qualificante. Ma da soli non bastiamo e le migliori esperienze di altri paesi europei ci insegnano come alcune Federazioni siano riuscite a progettare e guidare la crescita, con le Leghe che ne hanno riconosciuto e rispettato il ruolo".

B Futura e la questione stadi: 

"Molto orgoglioso perché B Futura rappresenta in Italia e in Europa un modello di sviluppo infrastrutturale unico nel suo genere. In poco più di due anni siamo passati dall’idea, al progetto, a una società di scopo che inizia ad avere un “portafoglio” importante. Il progetto dello stadio di Cagliari sarà oggetto della prima Conferenza dei Servizi a metà del mese prossimo, a Pescara presenteremo entro gennaio il piano di fattibilità del nuovo impianto e il progetto di Avellino sta subendo una decisiva e positiva accelerazione. Ma ne arriveranno altri perché stiamo dimostrando che anche nel Paese del “non si può fare”, se si adotta il modello giusto che parte dalle analisi e non dai disegni, è possibile realizzare opere sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale e finanziario".

La squadra che più l’ha impressionato:

"Nonostante la mia tradizionale resistenza a fare citazioni singole, anche per il rispetto che porto a tutte le nostre Società, non posso non citare il Crotone, per tante ragioni e non solo sportive. Un progetto tecnico che si è migliorato nel tempo, cambiando guida ma confermando il suo valore nella scelta degli allenatori e dei calciatori, che in questa stagione sono un gruppo in grado di offrire un calcio brillante e determinato. Tutto questo in una terra difficile, straordinariamente ricca di opportunità storiche, culturali e naturalistiche, tendenzialmente inespresse e alle quali la squadra di calcio potrebbe dare una spinta decisiva. Ma c’è sempre il campo tra i sogni e la realtà ed è il solo che confermerà o meno tra qualche mese le impressioni di questa prima parte di stagione".

 

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