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La presentazione di Fabio Pisacane e del ds Angelozzi

Il mister: "Voglio rendere orgogliosi i cagliaritani"

La Redazione
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Oggi alla Unipol Domus sono stati presentati, dal direttore generale Stefano Melis, il nuovo allenatore rossoblù Fabio Pisacane e il neo direttore sportivo Guido Angelozzi.

Ecco le loro parole:

Pisacane: "Qua, a livello di emozioni, ne ho vissute tante insieme a molti ragazzi e ai collaboratori, quando sono stato nominato allenatore della prima squadra mi ha fatto un piacere enorme la loro vicinanza, ma non mi ha stupito, è la conferma di quanto costruito nel tempo, prima di tutto a livello umano. I singoli? Vedremo giorno per giorno, si lavorerà sul campo e capiremo ciò che può servire. Idrissi e Veroli hanno esperienza e sarebbe un peccato non provare a valorizzarli qui, non sono più calciatori da settore giovanile. Conosco bene molti ragazzi delle giovanili rossoblù, alcuni saranno con noi in ritiro e mi auguro possano costruirsi una bella strada per il bene loro e del Cagliari.

Ho giocato con Deiola, Pavoletti, Marin, Zappa e Rog, con loro ho raggiunto obiettivi importanti e vissuto tanti momenti. Quando passi dall’altra parte della barricata devi vedere le cose in modo differente, ma averli qui rappresenta sicuramente qualcosa di interessante e stimolante. I social? Mi sono staccato per mia volontà e d’accordo col Club, se non per eventi e attività che faremo insieme. Un allenatore non deve pensare ai social, questo è il mio pensiero.

Makoumbou, Viola, Augello, Palomino e Jankto hanno dato tanto, così come mister Davide Nicola e il suo staff. Stiamo lavorando per non farci trovare impreparati sul mercato, c’è una base solida e da li si parte. Gaetano? Non deve essere imprigionato dai vincoli tattici, ha qualità, cercheremo di responsabilizzarlo per metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio. Prati? Ha potenzialità, non si è ancora visto tutto ciò che può dare e quanto vale, può farlo in questa nuova stagione.

É una responsabilità forte, la passione della nostra gente. Ringrazio tutti, ora serve correre tanto e parlare poco. Non prometto nulla, se non che servirò il Cagliari e non mi servirò mai del Cagliari. Voglio rendere orgogliosi i cagliaritani e i sardi che amano questi colori.

Negli ultimi anni ho vissuto da vicino con Claudio Ranieri e Nicola e hanno usato il 3-5-2 e il 4-4-1-1. Ma oggi il modulo è relativo, conta principalmente come difendi. Ma conta prima di tutto l’idea che hai nel modo di difendere e attaccare, noi vogliamo essere compatti senza palla e coraggiosi con la palla, questo è sicuro.

Ogni anno al Cagliari è stato importante. Ho sempre voluto rimanere qui come priorità. La Sardegna è il mio punto d’arrivo. Ho scelto uno staff che possa aiutarmi, dentro e fuori dal campo. Da Giacomo Murelli, che ha molta esperienza, a tutti gli altri con cui condividerò questo viaggio. Non sono qui per fare il Guardiola o inventare chissà cosa, ma per portare idee e sacrificio, ciò che mi ha sempre contraddistinto".

Angelozzi: Con Pisacane ci conosciamo da anni, abbiamo la stessa idea di calcio. Lavorare con i giovani è la nostra strada. Ci sarà da avere pazienza, ma ci divertiremo. Ve lo prometto. La proprietà, la dirigenza, il mister, lo staff, l’ambiente nella sua complessità possono spingere il Cagliari verso traguardi che esaltino davvero. Abbiamo una base solida e ho tanta energia dentro, sento di poter fare un bel lavoro ed è una bella sensazione. Promesse? Solo rispetto per le persone e il loro lavoro, grande dedizione per la causa. Come sono arrivato qui? Giulini mi ha chiamato di lunedì sera, io il martedì dovevo firmare per un’altra Società. Poi mi ha chiamato anche l’avvocato Antonio Romei (consulente del Club) e, appena mi ha invitato a cena, ho capito tutto. Ho seguito il cuore, perché essere qui per me è bellissimo. Ringrazio i presidenti Giulini e Stirpe (presidente del Frosinone) per avermi liberato pur essendo sotto contratto. Io sono un uomo di campo, e lì mi troverete sempre. Quando il Cagliari avrà bisogno, Angelozzi ci sarà.

Cessioni? Zortea è forte, ha mercato, se arriva un’offerta la valuteremo come vale per altri calciatori, ma l’idea è tenere quasi tutti ma, se qualcuno dovesse chiedere di andare via, ci siederemmo e capiremmo cosa fare. A me i giocatori scontenti non piacciono: chi resta a Cagliari lo deve fare con entusiasmo.

Stiamo lavorando per far arrivare qualcuno il prima possibile ma senza fretta, perchè quando corri troppo, sbagli. Alcuni ragazzi li devo ancora conoscere, voglio capire cosa possono darci prima di intervenire.

Abbiamo già tanti elementi di esperienza: Pavoletti è l’anima, Deiola un esempio. Poi Mina e Luperto portano esperienza, e Caprile, Adopo e altri ragazzi giovani sono già rodati e con buon vissuto ad alto livello. È una base solida, serve solo completarla nel modo giusto. Prenderemo qualcuno, ma non uno uguale a chi è andato via. Ci serve un centrocampista completo, capace di fare le due fasi e coprire più ruoli, lavoreremo con attenzione per cercare di non sbagliare.

La Serie A è tosta, con neopromosse ricche e ambiziose. L’obiettivo è restare in categoria, se poi riusciremo a raggiungerlo prima del dovuto, allora si potrà puntare a qualcosa di ulteriore. Ma teniamo i piedi per terra, conosciamo i nostri valori e quello che deve essere il nostro percorso. 

Il presidente Giulini mi ha chiesto lavoro, rispetto e di costruire una rosa migliore di quella che già c’è. E di farlo insieme allo staff tecnico e all’allenatore. Qui c’è una proprietà presente, appassionata, incarnata da un’unica persona che tiene tantissimo al Club, a ogni area. Il Cagliari ha già investito 30 milioni per confermare pezzi importanti del gruppo. Abbiamo un presidente che c’è sempre, in ogni riunione operativa, questo perché ama il Cagliari e vuole che tutto funzioni per il meglio”. 

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