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Giulini: "I tre riscatti per fare una bella stagione"

"É arrivato il momento di Pisacane"

La Redazione
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Questa mattina all’hotel “Palazzo Tirso” il presidente rossoblù Tommaso Giulini ha incontrato i media per fare il punto sulla stagione appena conclusa e sul futuro del Club.

Erano presenti anche il neo direttore sportivo Guido Angelozzi, il direttore generale Stefano Melis e l’amministratore delegato corporate Carlo Catte.

Ecco le sue parole:

“Devo ringraziare i protagonisti dell’ultima stagione: con mister Nicola abbiamo trovato l’obiettivo abbastanza rapidamente, abbiamo valorizzato diversi ragazzi e tre li abbiamo riscattati proprio per questo. Nereo Bonato ha guidato la società verso una nuova era, ha fatto pochi errori e per una società come il Cagliari è la cosa più importante. Ha fatto un grande mercato di gennaio negli anni - se pensiamo a Mina, Gaetano, Caprile, Ranieri in B, e anche Coman, che ha grande classe ma è arrivato con un brutto infortunio, altrimenti sarebbe stata la quarta perla di Bonato. Viola non verrà rinnovato ma è stato uno degli uomini determinanti di questi anni così come Augello, anche lui in scadenza, Palomino e Jankto, che anche se non ha giocato un minuto nell’ultima stagione si è sempre allenato con professionalità. Deiola e Pavoletti sono coloro che hanno messo i mattoncini della salvezza e saranno fondamentali per la prossima stagione, così come Mina, che ha scelto Cagliari nonostante le numerose offerte: lui è un giocatore diverso, va gestito al top, e sarà una sfida per Pisacane e Angelozzi, visti i tanti infortuni nella sua carriera. Ma sono sicuro che andrà bene, lui ci può far fare un salto di qualità importantissimo. Poi ringrazio i nostri tifosi che sono stati la spinta in più per la salvezza e per raggiungere i traguardi degli ultimi anni, anche con quel filo di contestazione necessaria. La campagna abbonamenti che è già da record ci dice che riconoscono il lavoro fatto in questi anni.

Nuovi investitori nel club? Non c’è stato approccio con nessuno perché nessun vero gruppo forte ci ha avvicinati, negli ultimi anni 27 realtà ci hanno chiamato per discutere di una potenziale acquisizione ma, studiando la loro forza, abbiamo capito che non ci fossero le giuste componenti perché fosse un investitore utile al futuro del Cagliari Calcio. Questo è il motivo per il quale oggi non c’è un socio nuovo. Se poi la Regione cambierà passo sul tema stadio, questo Club avrà un appeal sempre più forte anche per eventuali nuovi soci o investitori.  Abbiamo l’ottava tifoseria in Italia penso siano dati oggettivi di cui è giusto tenere conto.

Abbiamo recuperato solidità finanziaria dopo i bilanci post-Covid e questo ci ha permesso di riscattare Caprile, Piccoli e Adopo. Spero che le scadenze relative allo stadio siano reali e che entro Natale parta il bando per costruire il nuovo stadio. In quel momento potremmo accelerare qualche chiacchierata con interlocutori dal punto di vista finanziario, 

Ho sensazioni positive sul futuro e, all’interno di una Società, se tutti lavorano per il noi non puoi non fare dei salti in avanti. Da Ranieri in poi abbiamo eliminato sempre di più le persone che pensavano più a promuovere se stessi che a fare il bene del Club, sia nello staff tecnico che nel capitale umano che ruota intorno a una squadra di calcio. Io chiedo solo di avere fiducia in questa società, in questa squadra, in tutto il mondo Cagliari.   

Già dopo Napoli, avevamo capito che Bonato avrebbe voluto qualcuno di più esperto al posto di Nicola. L’idea Angelozzi è nata parlando con l’avvocato Romei : volevamo un profilo che sapesse lavorare con i giovani, che avesse esperienza e che conoscesse bene sia la Serie A che la Serie B. Non abbiamo contattato nessun altro direttore sportivo e questo è importante. Lui ha detto subito sì nonostante avesse ricevuto anche delle offerte più remunerative, dalla Serie A.

Stadio? Speriamo che entro i primi di luglio arrivino novità per poi andare alla conferenza di servizi. Questo dilatare i tempi mi disturba, e a questo punto non so se sarò io il presidente del Cagliari quando ci sarà finalmente il nuovo stadio. Stiamo sicuramente lavorando per avere dei soci nuovi e l’amarezza di pensare che non sarò io a inaugurare il nuovo stadio c’è. Però voglio essere ottimista.

Qualche operazione in uscita la faremo, come quella di Hatzidiakos appena annunciata, ma vogliamo anche costruire una squadra di livello per fare una bella stagione. L’obiettivo sarà tenere più giocatori forti possibili e comprando nel miglior modo possibile. Cosa mi aspetto da Pisacane? Che dia spazio alla fame di tanti giovani che vogliono dimostrare, gente come Obert e Luvumbo, così come Prati e Veroli che torna, penso anche a Felici e Gaetano. Liteta, Vinciguerra e qualcun altro reduce dalla Primavera verranno aggregati almeno per il ritiro, Cavuoti verrà testato, su Idrissi il mister vede un potenziale elevato. Pisacane può premiare la nostra programmazione e gli investimenti mirati fatti poco tempo fa, come quello di Prati. Saranno poi il mister e il direttore sportivo a presentarvi le strategie di mercato. Era arrivato il momento di Pisacane, ci sono momenti nella vita e questo era il suo, non potevamo perderlo. La scelta si basa sul percorso che abbiamo fatto e ora lo riteniamo pronto. Dovrà dimostrare, come devono sempre dimostrare tutti gli allenatori giovani (che sono tanti) in Serie A. Bonato? Non ha sposato questa scelta, che a lui sembrava una scommessa e per noi non lo è, quindi era giusto separarci non avendo le stesse idee.

Io non faccio trading con i giocatori, ho resistito a lungo su Nandez, per dirne uno. Se prendo un giocatore, lo faccio per tenerlo, e lo sanno tutti. Poi è chiaro che se arrivano offerte irrinunciabili e i ragazzi spingono per andarsene devi vendere, ma ad oggi tutti e tre i calciatori appena riscattati credo abbiano bisogno di un altro anno di alto livello con il Cagliari per poter poi andare altrove con sana ambizione. Quando siamo retrocessi abbiamo venduto Vicario, che poi è arrivato in Premier League e questa deve essere l’ambizione di un Caprile, che è un ragazzo intelligente e lo sa. Io non sono preoccupato per il futuro di questi ragazzi, poi – ripeto – è normale che se arrivano determinate cifre sul tavolo occorre pensarci.

Noi abbiamo provato ad alzare l’asticella dopo la cessione di Barella e all’epoca non andò così bene, però è chiaro che i nuovi tre riscatti, visto che ho messo a supporto anche delle garanzie personali, valgono lo stesso in un momento storico differente. Proveremo a fare meglio di allora, sicuramente. I numeri degli ultimi anni restituiscono la dimensione di quello che siamo stati. Io sono orgoglioso di aver fatto dieci anni su dodici in Serie A, sono il presidente con più anni nella massima serie nella storia della Società. 

I tifosi hanno sempre il diritto di sognare e hanno sempre ragione quando sono accanto alla squadra. Io sono un sognatore ma non posso illudere nessuno. Continueremo a sognare in grande ma il calcio è totalmente cambiato, il movimento italiano ha meno forza di altri contesti esteri e anche le proprietà sono state rivoluzionate. Non dobbiamo mollare il sogno, ma con realismo e pragmatismo, come sempre.

Il 2 agosto giocheremo il primo “Trofeo Gigi Riva” contro il Saint Etienne che è la prima squadra sfidata dal Cagliari in Coppa dei Campioni . Ogni anno ci sarà un avversario diverso ma quest’anno sarà una due giorni di festa e di ricordo per il nostro Mito. Ci saranno tutta una serie di eventi collaterali in città e ci teniamo molto a questa iniziativa. Il trofeo verrà fatto da uno scultore sardo emergente, solo per anticipare quante idee ci siano dietro un progetto così bello e ambizioso che andrà sviluppato”.

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