Cagliari-Spezia è terminata con il risultato di 2-2 e Leonardo Pavoletti, tornato in gol dopo un anno e mezzo, è appena intervenuto attraverso i microfoni del sito ufficiale rossoblù per commentare la prestazione contro gli uomini di Italiano.
Ecco le sue parole:
“Tragedia Bitti? Il mio pensiero va a loro. Le nostre maglie saranno messe all'asta, il ricavato verrà donato per aiutare la gente di Bitti, appena possibile faremo anche qualcos'altro.
Il gol di oggi lo dedico a loro, stanno passando un momento difficile; noi siamo vicini alla popolazione e faremo di tutto per dare una mano affinché possano riprendersi il più presto possibile.
Gol di tacco? Quando in settimana abbiamo saputo che purtroppo Giovanni non sarebbe stato a disposizione, è salita la pressione nei miei confronti. Avevo una gran voglia di fare bene, mi sentivo in condizione da un po', ma forse in questo momento entrando a partita in corso non riesco ancora a dare il meglio di me stesso.
Ero tranquillo, sapevo quel che dovevo fare e che dalla prima palla poteva uscirne fuori qualcosa di buono. Ed è uscito fuori questo colpo di tacco, meglio di quel che potessi prevedere. Non vedevo l'ora di tornare a segnare.
Dopo il secondo infortunio ho trascorso i dieci giorni più brutti della mia vita, ma è inutile ripensarci, i fatti spiacevoli accadono a tutti. Importante è non arrendersi mai, bisogna sempre ripartire col sorriso, prima o poi tornerà il sereno.
Abbiamo sofferto nel primo tempo la bravura dello Spezia, una squadra che gioca benissimo ed è in salute. Pian piano siamo cresciuti perché anche noi abbiamo tanta qualità, resta il rammarico per aver creato molto ma segnato solo due gol.
In Serie A ti puniscono subito, stavolta è toccato a noi pagare dazio.
Farò di tutto per tornare in Nazionale. Ho già segnato un gol in azzurro, vorrei ripetermi: non è tanto importante giocare o meno, quanto dare il proprio contributo.
Per me è stato un piacere far parte di un gruppo fantastico che ha tanta voglia di stare insieme, crescere e far bene. La strada è lunga, spero che il Ct mi dia una chance.
Maradona? Ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Maradona, io credevo non sapesse nemmeno chi fossi, invece venne a salutarmi e a darmi il benvenuto a Napoli.
Ho un grande ricordo della persona e del giocatore, è stato una persona che non si è mai nascosto dietro un dito, abituato a prendersi le sue responsabilità”.