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Mancosu: “Il Cagliari? Sarebbe un sogno. Vediamo a Giugno”

Le parole dell'attaccante granata

La Redazione
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È il capocannoniere del Trapani e della serie B, il successo è arrivato un po’ tardi ma Matteo Mancosu non vuole più fermarsi. E' tra i giocatori più ricercati per la prossima stagione: dopo un lungo girovagare per le squadre delle serie minori della sua isola ha scoperto che bastava cambiarla (l’isola) per trovare la sua terra promessa. Intervistato in esclusiva da TuttoB.com vi riportiamo l’intervista integrale all’attaccante sardo, affermatosi in Sicilia ma con la sua terra natìa sempre nel cuore.

Cosa ha fatto scattare in te questa prima esperienza ad altissimi livelli del calcio italiano, tanto da diventarne finora il capocannoniere con 24 gol?

"Fortuna e bravura, ma soprattutto affrontare il campionato con la maglia del Trapani. Entrambi per la prima volta approdavamo in una categoria così importante e ci siamo dati man forte a vicenda. Siamo tanti esordienti che abbiamo fatto gruppo ed essere ancora in lizza per conquistare una posizione importante a fine campionato è un risultato straordinario". 

Qual è il tuo rapporto con mister Roberto Boscaglia?

"Con Boscaglia c’è un grande feeling, il mister e la squadra hanno sfruttato al massimo le mie caratteristiche dopo essere stato capocannoniere anche l’anno scorso in Prima Divisione ho collezionato un bottino di gol importanti anche in B. Conoscersi tutti è stato importante per affrontare questa stagione col piglio giusto".

Come prevedi questo finale di campionato?

"Per la posizione play-off penso che si deciderà tutto all’ultimo minuto della quarantaduesima giornata, perché ci sono tante squadre in pochi punti. Da parte nostra il pari ad Avellino ci ha ricaricato per iniziare ad affrontare questo finale con il giusto morale".

Dalla Serie D alla Serie B passando per la Lega Pro, come Mancosu ha affrontato questa evoluzione della sua carriera?

"Determinante è stato uscire dalla Sardegna dove sono stato fino a 25 anni e dove purtroppo il calcio ad alti livello oltre al Cagliari non ha alternative e c’è minore visibilità. Le esperienze di Latina, Lamezia Terme e Trapani mi hanno fatto acquisire visibilità, poi sono cresciuto e maturato nel tempo grazie anche ai compagni ed ai mister che ho avuti".

Di coloro che ti hanno allenato chi ti ha trasmesso qualcosa di particolare?

"Sono uno che apprende da tutti. Boscaglia mi ha insegnato tantissimo perché anche lui come me ha fatto la gavetta nelle altre categorie minori. Tanto ho appreso anche da Costantino alla Vigor Lamezia dove giocavo come punta esterna. Il mio ringraziamento però va a tutti gli allenatori che ho avuto nella mia carriera per avermi sempre valorizzato".

Ti aspettavi una partenza così lanciata del Trapani, una squadra che per il 70% è composta da giocatori che debuttano in questo campionato?

"Questa è una società molto seria dove ognuno sa quello che deve fare. Tutti noi giocatori siamo compatti, sappiamo come si sta in campo ed insieme ci siamo rimboccati le maniche per affrontare la serie B che finora la maggior parte di noi aveva visto solo in TV".

Cagliari e Atalanta avrebbero già spostato le loro attenzioni su di te: quanto rappresenta per Mancosu un punto di arrivo approdare in serie A?

"Fa enorme piacere vedere il mio nome accostato ai club di serie A. Il Cagliari specialmente perché è squadra che tifo ed è la città dove ho la gran parte degli amici mi fa piacere. Per il romanticismo però c’è poco tempo, perché c’è da pensare a chiudere bene a chiudere la stagione con il Trapani, squadra con cui mi farebbe piacere giocare anche l’anno prossimo. Vedremo cosa succederà a giugno".

E’ vero che anche Bologna e Milan ti hanno cercato?

"Sono solo voci nei confronti delle quali non c’è nulla di certo".

Ti piacerebbe giocare l’anno prossimo con il Palermo, magari facendo coppia con una macchina da gol come Hernandez?

"Se mai fra Palermo e Trapani si fosse parlato di me sarà stato per l’amicizia che intercorre fra i due direttori sportivi. Ma si tratta di un normale confronto di lavoro che avviene in tutti i settori". 

Quindi se l’anno prossimo ti arrivassero proposte, cosa sceglieresti fra la Sicilia di cui ti sei innamorato e la Sardegna dove hai lasciato il cuore?

"Sono due territori simili come persone, cultura, luoghi turistici e sia Cagliari sia Trapani ne sono un bell’esempio. Però devo dire che la Sicilia regala grandi opportunità, ha altre società importanti come Palermo e Catania e ti riesce a dare un’ampia visibilità calcistica".

"Cosa vuoi dire ai tuoi tifosi in vista di questo finale di stagione?
Ringrazio ai tifosi per il calore che ci hanno fatto sentire tutto l’anno. Mancano ancora tre gare di cui due in casa e spero che accorrano in massa a farci sentire ancora di più il loro grande sostegno."

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