Cragno: 6. Rimedia al regalo di Pisacane per Vlahovic deviando in angolo. Nella ripresa è attento sulla conclusione bassa di Caceres e con i piedi su Bonaventura. Capitola su Vlahovic, ma è l'unico - e non è una novità - a guadagnarsi la pagnotta.
Pisacane: 5. Per poco non fa la frittata con un retropassaggio killer sul quale salva Cragno. Per il resto prestazione anonima, con il difensore con la valigia in mano bloccato sulla posizione (Dall’80’ Zappa: s.v.).
Walukiewicz: 5. Rischia tantissimo quando non salta per colpire di testa lasciando il pallone a Pezzella che per poco non trova il gol.
Godin: 5.5. Sfiora la rete colpendo benissimo di testa. Sulla marcatura della Fiorentina si fa passare alle spalle da Vlahovic che non perdona.
Sottil: 4.5. La finale non è mai corretta, e sono troppi i passaggi sbagliati banalmente. Soffre inoltre le sortite di Biraghi sulla sua corsia (Dall’86’ Cerri: s.v.).
Oliva: 5. Fa soprattutto interdizione, mentre il suo contributo in impostazione non è eccelso. Trattiene Vlahovic e merita l’ammonizione (Dall’86’ Tramoni: s.v. Si mette in mostra per una gomitata che gli costa il giallo.
Nainggolan: 5.5. È prezioso nella copertura e in fase di ripartenza: serve a Pedro l’assist che genera il rigore rossoblù, poi sbagliato dal brasiliano. Nel secondo tempo si spegne progressivamente, con il tecnico che lo sostituisce troppo tardi (Dall’80’ Ounas: s.v.).
Marin: 5. Fatica a trovare il ritmo e liberarsi dalla morsa avversaria e spesso non riesce a capirsi con i compagni. Si fa anticipare e dalla ripartenza nasce il gol viola. Potrebbe pareggiare ma un suo tiro deviato viene respinto miracolosamente dal portiere viola.
Lykogiannis: 5.5. Rimane in campo come un baluardo dopo la testata subìta da Caceres ma non mette dentro cross interessanti.
Joao Pedro: 4. Atterrato da Igor, si procura il rigore che fallisce facendosi ipnotizzare da Dragowski. Un errore imperdonabile che avrebbe potuto aprire una nuova scena e condiziona il punteggio finale.
Simeone: 4.5. Non corre bene e sembra non essere molto convinto nelle giocate. Si costruisce l'occasione più ghiotta recuperando palla ma optando per un pallonetto che termina alto (Dall’80’ Pavoletti: s.v.).
All. Di Francesco: 5. Schiera una formazione probabilmente troppo bloccata e timorosa. Ha la grande chance di sbloccare il match ma Joao Pedro, il suo uomo più prolifico, fallisce il rigore. Per il resto c'è da mettersi le mani nei capelli: non c’è alcun gioco, nessuna trama ragionata, se non qualche imbucata che spera nella buona sorte. Buio pesto. E francamente ora, con una classifica da incubo, non ci si può più nascondere dietro attenuanti seppur lecite.