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Cagliari, ll pagellone 2019

I nostri giudizi ai giocatori rossoblù in merito alle prime 17 giornate di campionato

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Il 2019 è oramai arrivato al capolinea. Ecco le nostre valutazioni sulla squadra guidata da Maran:

A. Cragno: s.v. Il suo campionato non è mai iniziato a causa di un brutto infortunio. Grazie all'innesto di Olsen la sua assenza è stata meno pesante del previsto.

Rafael: 6. Nella gare disputate ha svolto senza infamia e senza lode il proprio lavoro, tuttavia le annate migliori sembrano oramai alle spalle.

R. Olsen: 7. Sbarcato nell'isola con il duplice scopo di sostituire Cragno e tentare un immediato rilancio dopo l'infelice parentesi giallorossa, il portierone svedese ha espletato entrambi i compiti commettendo una follia in quel di Lecce che ne ha inevitabilmente minato il giudizio.

S. Walukiewicz: s.v. Il giovane polacco non è mai stato utilizzato da Maran, il 2020 si configura come l'anno capace di offrire qualche valida occasione nella probabile rotazione dei centrali.

L. Ceppitelli: 6.5. I galloni da capitano lo hanno responsabilizzato ulteriormente dopo svariati anni di militanza in chiaroscuro. L'infortunio rimediato dopo 9 gare ne ha minato una continuità d'utilizzo.

R. Klavan: 7.5. L'estone abbina fisico, senso della posizione e un mancino educato che lo rendono indispensabile. Lontano da infortuni, nonostante un'età non giovanissima, può essere uno degli elementi su cui puntare con decisione per rimanere in alto.

F. Pisacane: 7.5. Generoso, puntuale, arrembante e indomito sono solo alcuni degli aggettivi accostabili al difensore napoletano. Qualche passaggio a vuoto più che lecito dovuto a stanchezza e mancanza momentanea di lucidità ne invocano un utilizzo più attento.

L. Pellegrini: 7. Il terzino scuola Roma abbina a delle doti cristalline un atteggiamento non sempre orientato al raggiungimento della migliore prestazione possibile. Quando conscio del proprio ruolo e concentrato, è un'arma difficilmente arginabile.

C. Lykogiannis: 6.5. Il laterale greco quando chiamato in causa ha offerto un onesto contributo. In linea con l'andamento della squadra è apparso in crescita.

P. Faragò: 6.5. È rientrato dopo un lunghissimo infortunio siglando uno dei goal che hanno consentito di avere la meglio sulla SPAL. I dubbi atavici su un suo utilizzo continuo nei panni di terzino destro, nonostante un'ammirevole abnegazione, tuttavia permangono.

F. Mattiello: s.v. 13 minuti d’impiego lo rendono ingiudicabile.

F. Cacciatore: 6.5. Sulla destra è stato l’interprete capace di offrire le prestazioni più solide. I diversi guai fisici non ne hanno consentito un impiego costante.

S. Pinna: s.v. Lo strabiliante esordio stagionale ne preannunciava un impiego differente. Necessita di trovare presto una piazza dove giocare con continuità ed alimentare delle doti che appaiono importanti.

C. Oliva: 6.5. I pochi minuti disputati non possono offrire un campione attendibile e al riparo dalle sorprese sulle qualità del mediano uruguagio. Quando è stato schierato al posto di Cigarini ha offerto un contributo apprezzabile in termini di grinta e discreta visione di gioco.

L. Cigarini: 7. L’esperto regista ha beneficiato dell’arrivo dei vari Nainggolan, Rog e Nandez per potersi dedicare quasi esclusivamente alla fase di costruzione. Compito nel quale è riuscito a fasi alterne, guidando una manovra che per diverse partite ha esaltato caratteristiche dei compagni e i tifosi.

N. Nandez: 7.5. Il “motorino celeste” è arrivato in Italia senza mai essersi realmente fermato dopo aver disputato da protagonista gli impegni con il Boca. In leggero calo nelle ultime partite, per mezzo della sosta può ritrovare energie fisiche e mentali che ne preannunciano un ruolo da leader assoluto.

R. Nainggolan: 8.5. Difficile poter esprimere in poche righe quanto il belga abbia dato alla causa rossoblù in questi mesi. Da trascinatore e guerriero instancabile ha elevato uno standard al quale molti dei suoi compagni hanno provato ad uniformarsi.

M. Rog: 8. Centrocampista moderno, “tuttocampista” che abbina qualità e quantità, non lascia intravvedere limiti ad una crescita che potrebbe sospingere il centrocampo rossoblù verso un rendimento inimmaginabile ad inizio stagione.

L. Castro: 6.5. Le prestazioni dell’argentino risentono ancora del terribile infortunio rimediato nella passata stagione. Con caparbietà e una grande forza di volontà sta lottando per ritrovare un ruolo di maggior rilievo nelle gerarchie del proprio allenatore.

A. Ionita: 6.5. A fronte di una concorrenza agguerrita e di livello, il moldavo quando chiamato dalla panchina offre sempre delle prestazioni solide che lo identificano come un professionista serio e sul quale fare affidamento.

A. Deiola: s.v. Nel folto centrocampo rossoblù non ha avuto alcuna chance per provare a mettere in discussione le scelte del proprio allenatore.

V. Birsa: s.v. Poteva rappresentare una valida alternativa sulla trequarti, ma tra scelte tecniche e infortuni a catena ha disputato solo 70 minuti con Brescia e Genoa, prima e quarta giornata di campionato.

J. Pedro: 8.5. 11 goal in 17 presenze, sono numeri che parlano da soli. Dopo svariate stagioni in chiaroscuro, in linea con l’andamento della squadra, per il brasiliano sembra essere arrivata la stagione della svolta.

D. Ragatzu: 7. Negli anni non ha mai abbandonato il sogno di rivestire una maglia ricca di tanti significati. Quando Maran lo ha chiamato, anche se solo per una manciata di minuti, Ragatzu ha riversato nel rettangolo di gioco ogni stilla d’energia e speranza. Il goal che ha sancito il pareggio con il Sassuolo chiude un cerchio che sembra poter scrivere altrettante pagine emozionanti.

G. Simeone: 8. Le 5 reti messe a segno non rappresentano un bottino importantissimo, tuttavia l’argentino svolge da unica punta un compito enorme. Primo difensore della squadra non lesina alcuna energia quando c’è da pressare un avversario o rincorrere un pallone. Sempre pronto a fare da sponda per gli inserimenti dei compagni, rappresenta al meglio il concetto di altruismo e uomo squadra.

L. Pavoletti: s.v. La sfortuna ha bussato presto alla porta dell’attaccante livornese, privando il Cagliari del proprio finalizzatore principe. Il suo ritorno può offrire a Maran un’alternativa importante e in grado di cambiare contese complicate.

A. Cerri: 7. L’ariete rossoblù è riuscito nell’impresa di trasformarsi da brutto anatroccolo a splendido cigno. La verità come spesso accade sta nel mezzo, ma Cerri ora rappresenta una valida e credibile alternativa a disposizione di mister Maran.

R. Maran: 8. È riuscito a dare un’identità definita e un gioco chiaro ad una squadra che ha avuto come biglietto da visita due sconfitte casalinghe all’esordio. Nonostante le copiose critiche ha mantenuto salde le proprie convinzioni guidando squadra e tifosi verso posizioni inimmaginabili. Nel 2020 è chiamato a confermarsi.

 

 

 

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