L'allenatore del Chievo Verona, Giampiero Ventura, ha analizzato in conferenza stampa la sfida contro il Cagliari e il momento delicato della sua squadra.
Ecco le sue dichiarazioni così come riportate da TGGialloblu.it:
"La settimana è andata bene. Abbiamo lavorato con voglia e partecipazione nonostante le assenze. Ieri finito l’allenamento, gli ho sentiti ridere nello spogliatoio, cosa che mancava da tanto. C’è volontà di capire da parte di tutti e voglia di costruire qualcosa.
Le parole che ho detto alla mia presentazione dieci giorni fa, voglio che siano collegate ai fatti. Ho accettato questo incarico perché voglio aiutare questa squadra. I giocatori sanno già che il lavoro deve essere costante ed il percorso sarà lungo.
La partita contro il Cagliari? Andiamo là e vediamo quello che faremo. Dico questo, perché quello visto nella gara contro l’Atalanta è inconcepibile. I sardi giocano un bel calcio per merito del modulo tattico di Maran e per l’organico a disposizione. Sono molto offensivi e sono in salute dal punto di vista fisico e mentale. Giocano con naturalezza e facilità ed in questo momento, sono superiori a noi. Questo però, ci deve servire solo come motivazione per spronarci a fare bene.
Maran? E’ un amico. Non è una sfida con lui, ma una rimpatriata tra amici nei posti dove ci siamo trovati bene sia per me e sia per lui.
La gara contro l'Atalanta e le critiche? Subito dopo la gara della settimana scorsa, ho letto i primi commenti su di me. Ho fatto tante riflessioni sul perché sono qui. La risposta è che questa è la mia vita.
Ne vale la pena tuto questo? Ci ho pensato per un attimo e sono arrivato alla conclusione che le emozioni non si possono comprare; ciò che ti fa sentire vivo non si può comprare. Mi spiace per le persone che non hanno niente da fare sui social e che il più delle volte attaccano. Al di là delle chiacchere da bar, ho ancora voglia di dare il mio contribuito. Il resto sta a zero".