Avversari sul campo, alleati sulla scrivania. In ottantotto anni, Cagliari e la Juventus hanno coltivato, sviluppato e intensificato una collaborazione di mercato: trentuno trattative a titolo definitivo, ventuno acquisti per i rossoblù e dieci per i bianconeri, e cinque con la formula del prestito e le sue varie sfaccettature – gratuito, oneroso, con diritto e/od obbligo di riscatto –, quattro per i primi e una per i secondi.
In soldoni – Dalla stagione 1929/30 all’attuale, come riportato da Trasfermarkt.it, le operazioni tra i due club hanno fruttato 43,27 milioni di euro. Infatti, il database calcistico tedesco ha incluso i pagamenti, dilazionati in tre esercizi, della società di Giulini per l’approdo di Romagna (7,60 milioni) e di Agnelli per quello di Del Fabro (4,50 milioni) nel doppio affare concluso nella sessione estiva. Guarda caso, per mano anche di Rossi, direttore sportivo del Cagliari e in passato nel settore giovanile della Juventus.
Le ultime tre stagioni – Nell’estate del 2015, l’asse sardo-piemontese s’è rafforzato: quando la squadra guidata da Rastelli si preparava alla serie B e quella di Allegri a (ri)dominare la scena italiana, Cerri (prestito gratuito), Tello (prestito con diritto di riscatto, «sciolto» al termine dell’annata) e Storari (svincolato) svestirono il bianconero e indossarono il rossoblù. L’anno successivo, con la A di nuovo al Sant’Elia, Isla (4 milioni in tre esercizi) e Padoin (570 mila in tre esercizi), svuotarono l’armadio di Vinovo e riempirono quello di Asseminello. Stesse azioni compiute, quest’estate, da Romagna; e inverse da Del Fabro.
I trasferimenti «storici» – Alcuni accordi stipulati, invece, hanno determinato le stagioni dei rossoblù e dei bianconeri. Il primo, nel ‘64, con Nené protagonista: per 600 milioni di lire, lasciò il Nord e sbarcò al Sud, dove giocò 382 gare, segnò 30 reti e divenne campione d’Italia nel ‘70. Insieme a Gori, autore del gol-apoteosi col Bari e «socio» offensivo di Riva, che, nel ‘75, si trasferì alla Vecchia Signora, con la quale conquistò la A e la Coppa Uefa (76/77). Virdis, invece, tra ‘74 e 82’, saltò da una parte all’altra: in rossoblù, 74/77 e 80/81; in bianconero, 77/79 e 81/82. Per O’Neill e Matri, scenario simile: l’uruguayano, in Sardegna dal ‘95 al 2000 e poi in Piemonte, in virtù d’una operazione da 18 miliardi di lire e il prestito di Ametrano; il Mitra, dal Cagliari alla Juventus nel gennaio del 2011, con prestito oneroso (2,5 milioni) e diritto di riscatto (15,5) e Ariaudo sulla via opposta.
L’ammiccamento recente – Da tre anni, gli uomini-mercato di Agnelli – Marotta e Paratici – strizzano l’occhio a Barella. Che, due giorni fa, ha rinnovato il contratto con il Cagliari fino dal 2022 e sta lottando, dalla scorsa settimana, col trauma distorsivo alla caviglia per esserci contro la Juventus. Ma, da lui stesso annunciato nei giorni scorsi, ci sarà . Quindi, un’altra occasione per far riempire il taccuino bianconero e confermare che la catena del mercato tra le società è indissolubile.