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“Il salvagente” Storari: non solo guantoni e parate

Il capitano rossoblù, oltre agli interventi decisivi, è sempre più linea guida del gruppo

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Marco Storari, ancora una volta, è stato determinante per le sorti del Cagliari. A Como, all'inizio del secondo tempo, il momento della gara in cui i rossoblù hanno avuto maggiori difficoltà, due parate sensazionali: la prima sul tiro diretto all'incrocio dei pali di Bessa, l'altra sulla rasoiata insidiosa scoccata da Lanini.

Raramente impegnato ma sempre sul pezzo, pronto a dirigere la difesa, a spronare i compagni e a tenere sempre alta la tensione. Anche martedì sera, come gli è capitato diverse volte, è sembrato insuperabile, se non fosse per quell'errore in copertura che è costato il pareggio.

Un passo indietro, quindi, rispetto alla prestazione e al risultato raccolto al Sant'Elia contro il Brescia per la formazione di Massimo Rastelli. Quei tre punti arrivati in seguito alla strigliata del capitano che ad Ascoli, a margine della sconfitta, non le aveva mandato a dire: “Dobbiamo darci una svegliata!”, disse. Perché Storari, oltre ad essere l'ultimo baluardo tra i pali, è soprattutto uno dei punti di forza dello spogliatoio.

Carismatico e vincente, in una sola parola: leader. Perché se in campo è il trascinatore della squadra, tra indicazioni e incitamenti, non è da meno fuori, pronto a metterci sempre la faccia, che si vinca o che si perda. Pronto ad elogiare il gruppo e, quando necessario, ad alzare la voce e a mettere tutti in riga.

Una figura importante, indispensabile per questo Cagliari. Anche in serie A. 

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