Ventisette partite, dodici gol. Questo il bottino di Diego Farias, la stella annunciata del Cagliari di Rastelli, squadra da battere alla vigilia di questa Serie B.
Ormai i tifosi rossoblù hanno imparato a conoscerlo: il funambolo di Sorocaba è il più classico dei prendere o lasciare, un pacchetto completo fatto di giocate da autentico fuoriclasse, numeri da stella, due piedi da Big ma anche un’incostanza che lo ha sempre frenato, errori a tu per tu col portiere e momenti di totale avulsione dalla sfida.
Il fatto è che la mancanza di continuità in Diego si avverte non solo di partita in partita, ma anche all’interno di uno stesso match, in cui alterna fasi di strapotere tecnico, in cui risulta davvero immarcabile, ad altre in cui non tocca palla per minuti e minuti. Un vero peccato, perché se Farias giocasse sempre al top sarebbe completamente fuori categoria in Serie B e potrebbe creare più di un grattacapo a qualsiasi difesa di Serie A: basti pensare agli ultimi match dello scorso campionato, in cui un Diego indemoniato fece ammattire diverse difese (quella Fiorentina in primis).
In quel caso i rossoblù potrebbero puntare forte su di lui anche nella probabile ipotesi in cui il Cagliari dovesse tornare nella massima serie l’anno prossimo. Questo non significa che il numero 17 non possa iniziare a fare ciò che potrebbe fare già da adesso: del resto Lapadula dista solo quattro reti in cima alla classifica cannonieri, e i sardi vogliono superare il Crotone. E se Farias da croce e delizia diventasse solo delizia, allora io scommetto il mio dollaro sul Cagliari primo in classifica.