Era il 20 novembre 2010, e l’allora tecnico del Pescara Eusebio Di Francesco faceva esordire un promettente difensore, schierandolo sulla corsia di sinistra. Il ragazzo avrebbe destato un’ottima impressione, esplodendo definitivamente la stagione successiva come centrale sotto la guida di Zeman, conducendo gli abruzzesi in Serie A e divenendo un punto fermo dell’Under 21.
Marco Capuano è maturato nel corso degli anni. Lo scorso campionato non è riuscito a ritagliarsi un grande spazio in rossoblù, mentre nella stagione attuale ha giocato sette partite su sette, essendo sempre presente e guidando con personalità la retroguardia del Cagliari.
Contro il Cesena, complici le numerose assenze lungo le fasce laterali, il tecnico Rastelli ha deciso di portare il difensore nella posizione con la quale esordì tra i cadetti, schierando al centro l’inedita coppia Salamon-Ceppitelli. E i risultati, con grande sorpresa (o forse nemmeno troppa) sono stati più che positivi: lucidità e compattezza in copertura, spirito propositivo in fase offensiva (senza tuttavia strafare) e cross corretti, in particolare quello che ha condotto al colpo di testa di Pedro, sui cui sviluppi si è generato il vantaggio firmato Farias (in complicità di Magnusson).
Tutto perfetto, insomma, soprattutto se si pensa alle prestazioni tutt’altro che esaltanti di Murru e Pisacane. Domenica al Sant’Elia l’ex pescarese ha dimostrato che con semplicità e intelligenza tattica si possono risolvere i problemi della corsia sinistra, punto debole della compagine sarda.
Che possa esserne lui il nuovo padrone? Può darsi. Attendiamo, tuttavia, di vedere all’opera anche Barreca e di concedere l’ennesima nuova chance a Murru.

