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Storari, un gatto tra i pali con la fama di pararigori

L'ex Juventus torna in rossoblù dopo sette anni

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Marco Storari, ufficializzato nella tarda mattinata di venerdì, è il quarto portiere della gestione del presidente Tommaso Giulini. Un ritorno a distanza di sette anni a difesa dei pali del Cagliari che, a differenza dell'ultima volta, disputerà il campionato di serie B.

Storari, classe 1977, nasce a Pisa ma cresce a Roma e, proprio nell trafila del settore giovanile giallorosso, indossa i suoi primi guanti. Successivamente, tra il '91 e il '98, va a fare esperienza al Ladispoli e al Perugia, conquistando da protagonista due campionati Primavera consecutivi. Dopo una breve parentesi al Montevarchi, rientra a Perugia per trasferirsi, appena ventunenne, all'Ancona, che allora militava in serie C1. E' proprio nelle Marche, nella stagione 1999-2000, che sfodera delle ottime prestazioni (33 presenze, 24 reti subite) dando una grossa mano d'aiuto alla squadra che, finalmente, ritorna in serie B. Due anni dopo, in un Siena-Ancona, Marco è costretto ad abbandonare il campo a causa di una botta ricevuta in seguito ad un super intervento. La diagnosi parla chiaro: rottura del legamento crociato.

Poi, acquistato in comproprietà dal Napoli, attraversa un periodo non esaltante: 4 apparizioni e 6 gol incassati sotto il Vesuvio. Nel gennaio 2003, il Messina del tecnico Bortolo Mutti, accoglie a braccia aperte il portiere. In cinque primavere contribuisce al salto di categoria della compagine siciliana dalla cadetteria alla serie A neutralizzando, proprio nella massima serie, quattro calci di rigori: le vittime furono Flachi, D'Anna, Pirlo e Zola. Riflessi e affidabilità lo portano a ricevere la prima convocazione della Nazionale maggiore. Divenuto capitano dei giallorossi, nel 2007, il telefono squilla ancora: ecco la chiamata del Milan.

A Milanello arriva come terzo portiere alle spalle di Dida e Kalac, scendendo in campo in appena tre circostanze. L'annata con i rossoneri è comunque esaltante e si conclude con la vittoria della Champions League, ad Atene, contro il Liverpool. Troppo poco lo spazio concessogli da Carlo Ancelotti, Storari viene girato in prestito al Levante. 17 match e 33 palloni raccolti in fondo al sacco nella Liga, portano il numero uno pisano alla corte di Davide Ballardini al Cagliari, che lotta nei bassifondi in serie A.

Approdato in Sardegna nel gennaio del 2008, risponde da campione conquistando immediatamente il posto da titolare. Compie interventi prodigiosi che in tante occasioni valgono i tre punti, sbarrando la porta ai migliori centravanti, raggiungendo una memorabile salvezza.

Ritorno a Milano e immediate valigie direzione Firenze, ma con Frey all'apice della propria carriera fu difficilissimo anche per un Storari in stato di grazia collezionare qualche gettone. Un altro rientro alla fine del prestito in Lombadia, ma questa volta, a causa degli infortuni di Abbiati e Dida, Marcone si trova a ricoprire il ruolo di primo portiere.

Esordisce anche il Champions League nel 2009 contro il Marsiglia, firmando poi il rinnovo contrattuale fino al 2012. Però, durante il riscaldamento di Milan-Roma, accusa un problema muscolare, che permette a Dida di riprendersi la titolarità. Tanta panchina e addio definitivo al Diavolo, alla finestra c'è la Sampdoria. Da gennaio a maggio trascina con le sue parate i blucerchiati ai preliminari di Champions League, diventando l'incubo della Roma alla penultima giornata in una serata di maggio, neutralizzando l'impossibile e costringendo i capitolini ad accontentarsi del secondo posto alle spalle dell'Inter.

Nell'estate del 2010 la Juventus, pronta ad investire per ritornare in alto in Italia e in Europa, affida il ruolo di vice Buffon a Storari. Avvio di stagione superata a pieni voti, esordendo in Coppa dei Campioni e parando un calcio di rigore a Marcolini nella trasferta dei bianconeri sul campo del Chievo Verona. Gioca principalmente in Coppa Italia, cucendosi addosso il tricolore, il primo dei quattro di fila aggiunti in bacheca dalla Vecchia Signora. Oltre al poker di Scudetti, vince due Supercoppe Italiane, una Coppa Italia (titolare in finale per 120' con la Lazio) nella passata stagione e sfiora la seconda “coppa dalla grande orecchie” della sua carriera contro il Barcellona.

Ora, invece, la decisione di far rientro in Sardegna per riportare il Cagliari in serie A. Provando a far  saltare di gioia le tribune dopo ogni suo volo per negare il gol agli avversari. Riprendendosi il posto fisso tra i pali, provando a far innamorare di nuovo i tifosi rossoblù. Ma forse, proprio quell'amore per Marcone da Pisa, non è mai cessato.
 

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