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No centrocampo no party: quando la linea mediana non c’è gli avversari ballano

La chiave della sconfitta rossoblù in terra laziale

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Chiamatelo “mal d’Olimpico”. Dopo la sconfitta contro i giallorossi, il Cagliari è nuovamente uscito dallo stadio romano con le ossa rotte. Tre delle quattro reti subite sono state siglate nel corso della prima frazione, con i rossoblù che per un quarto d’ora non hanno opposto resistenza alle sortite biancocelesti. Il risultato è stato un pesante passivo, (quasi) impossibile da rimontare. Eppure, senza l’ingenuità di Ibarbo costata il rosso probabilmente si sarebbero potute avere più chance di giocarsela fino alla fine.
La chiave della debacle cagliaritana, maturata nei primi 45 minuti, è una sola: il centrocampo. La linea mediana è stata capace di ridestarsi dal letargo soltanto nel secondo tempo. È stato lo stesso tecnico Zeman a sottolinearlo nel post partita, evidenziando come ad impostare fossero i centrali difensivi e non i centrocampisti, questi ultimi nascosti tra le maglie biancocelesti. Si aggiunga che gli attaccanti si trovavano tutti dietro la linea di metà campo per cercare palloni giocabili, e la frittata è servita.
Una squadra che giri nella dovuta maniera passa soprattutto da un ottimo centrocampo, capace di fare al meglio la fase difensiva e quella offensiva, dialogando con attaccanti ed esterni difensivi e pressando continuamente. Crisetig nel ruolo di mezzala è parso per l’ennesima volta un pesce fuor d’acqua, dimostrando di non avere passo e reattività per rendere al meglio in quella posizione. Ekdal è stato il più positivo, ma ha spesso predicato nel deserto. E Daniele Conti ha dato il là alla terza rete biancoceleste perdendo banalmente palla e non facendo nulla, ma proprio nulla, per recuperarla. Il capitano, dopo l’ottima prestazione contro il Milan, è tornato ai livelli stagionali, nettamente al di sotto degli standard abituali, confermando di essere il centrocampista meno “zemaniano” quanto a rapidità nell’impostare l’azione e capacità di tamponare il gioco avversario.
Il risultato è stato un tappeto rosso sul quale la reginetta biancoceleste, capace di riappropriarsi del terzo posto in classifica, ha passeggiato mettendosi in bella mostra e ridicolizzando i rossoblù.
Memori delle straordinarie prestazioni contro Inter ed Empoli in trasferta, dove guarda caso Crisetig era il “padrone” della linea mediana, auspichiamo che questa possa essere una soluzione da provare nelle prossime gare. Non da domenica prossima, dove il ragazzo si accomoderà in tribuna causa squalifica, ma dal match contro il Napoli in terra partenopea.
Non ce ne voglia, per carità, il capitano, il quale resta sempre un emblema della compagine sarda, ma probabilmente i fasti d’un tempo sono terminati, ed è giusto far largo ai giovani dell’Under 21. Con loro, è impossibile negarlo, la musica cambia, e gli avversari, specie nella prima frazione di gioco, “ballano” di meno.

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