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Tanto tuonò… che non piovve

I rossoblù anche a Verona hanno palesato le solite difficoltà in fase realizzativa

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La trasferta di Verona ha dato indubbiamente segnali incoraggianti sul piano dell’apprendimento della filosofia zemaniana. Meccanismi sempre più oliati hanno permesso di creare varie occasioni da rete; nei soli primi dieci minuti Ibarbo ha visto negarsi la gioia della rete da Rafael per ben due volte.
Prima Avelar e poi Cossu hanno imbeccato magistralmente il colombiano che ha dimostrato ancora una volta di avere molteplici difficoltà in fase realizzativa. Nel primo tempo la squadra di Zeman ha avuto l’imbarazzo della scelta in termini di occasioni e interpreti a cui sono capitate: Dessena, Ekdal, Crisetig, Cepitelli e Sau sono stati imprecisi o hanno dovuto fare i conti con l’estremo difensore gialloblù della squadra di Mandorlini finendo per essere puniti oltremodo.
Mentre nella ripresa i ragazzi di Zeman sono calati ed hanno offerto il fianco alle iniziative. Imputare colpe all’allenatore boemo sulla sterilità offensiva è ingeneroso e rischierebbe di oscurare il grande  lavoro effettuato in termini di cambio di mentalità. Più e più volte è stato sottolineato come il Cagliari negli anni abbia maturato una mentalità prettamente difensiva, Zeman in appena tre mesi è riuscito palesemente a cambiare il modo di intendere e interpretare la partita. L’idea di gioco, con i dovuti limiti, è stata recepita. Manca solo che i protagonisti, soprattutto offensivi, compiano quel passo in avanti che in termini realizzativi è ciò che maggiormente ha caratterizzato negli anni le squadre di Zeman. La pausa può e deve servire ad affinare un gioco a cui dopo sei partite è  ingeneroso muovere critiche eccessive, ma altresì è possibile e lecito criticare i singoli che stentano e non poco ad effettuare il compito che sono chiamati a svolgere. Il reparto offensivo ha obiettivamente dimostrato in questo inizio di stagione di essere il reparto che fatica maggiormente e guardando le caratteristiche dei vari Farias, Ibarbo, Cossu e Longo, tale dato non sorprende più di tanto. Zeman ha già dimostrato di fare grandi cose sul piano collettivo, ora è chiamato a dare la sua impronta anche su quello individuale cosi da invertire già con la Samp, il trend di sconfitte.

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