Questo Cagliari fin qui sta dimostrando di essere più in palla fuori casa che tra le mura amiche, al contrario della scorsa stagione in cui la Sardegna Arena era un vero e proprio fortino, e le trasferte invece facevano paura.
Quest'anno la musica è cambiata, i rossoblu hanno realizzato 14 punti in totale, divisi perfettamente tra casa e fuori (7 e 7), ma in territorio nemico si son sempre fatti punti, mentre davanti ai propri tifosi sono arrivate due sconfitte, con Brescia e Inter alla prime due giornate. In trasferta inoltre il Cagliari ha subito meno gol di tutte (2), primato condiviso con Juventus, Roma e Udinese. Un ruolino di marcia che conferma la mentalità adottata quando si deve prendere l'aereo per andare a giocare fuori dall'Isola.
I sardi sono sembrati più concentrati e determinati, con quella cattiveria nella testa e nelle gambe che ha fatto la differenza, insieme allo spietato cinismo che è stata la vera chiave per portare a casa frutti importanti, come i successi di Parma (fondamentale per aprire il ciclo dei sei risultati utili consecutivi) e Napoli, oltre al pari dell'Olimpico contro la Roma.
Il fatto di essere usciti indenni dal campo delle big è sicuramente una motivazione importante, che farà la sua parte nella prossima gara a Torino contro i granata. È in trasferta che la difesa rossoblu dà il suo meglio, non facendo passare nessuno, dal momento che è stata subita una sola rete su azione, quella di Barillà del Parma.
Concentrazione è la parola d'ordine dunque, insieme a coraggio, il quale non manca mai. Se sarà così anche domenica, non si può sapere, ma si può intuire che tipo di intensità metteranno in campo gli uomini di Maran. Un gioco mirato a stanare l'avversario senza mai sfilacciarsi: è questo il piano giusto, attraverso cui il Cagliari ha costruito la posizione in classifica che occupa in questo momento.