L'esperimento di Nainggolan regista non è andato a buon fine, lo si era intuito contro il Chievo e si è avuta conferma domenica sera con il Brescia.
Ecco allora che la cabina di regia potrebbe essere affidata all'uomo chiave nel centrocampo della scorsa stagione: Luca Cigarini. Il più adatto senza dubbio a ricoprire quel ruolo delicato, per esperienza e caratteristiche tecniche.
Le geometrie del Professore sono mancate contro le Rondinelle, con conseguente sfilacciamento tra i reparti, dal momento che centrocampo e attacco non dialogavano, e a farne le spese è stata l'intera squadra.
Un Cigarini in mezzo al campo garantirebbe anche quell'equilibrio necessario per non far abbassare troppo il baricentro rossoblu, e il gioco stagnante prenderebbe sicuramente vivacità , perché alimentato da più verticalizzazioni e aperture sulle fasce, a cui il numero 8 ci ha abituato la stagione passata.
È probabile dunque che Maran dopo qualche prova abbia capito che una posizione così nevralgica spetti di diritto al suo fedelissimo, e il nuovo assetto tattico potrebbe giovare sia a Cigarini, che andrebbe a ricoprire il suo ruolo naturale, sia al Ninja, che sarebbe sollevato da compiti troppo gravosi in fase difensiva e di impostazione, per spingersi di più in avanti come fece in passato con Inter e Roma.
Quasi impossibile invece rivedere di nuovo Bradaric: il croato è destinato a vestire una nuova maglia (forse al Paok di Salonicco in Grecia o al Genk in Belgio) complice il poco spazio all'interno della compagine isolana e l'anno non indimenticabile dal punto di vista delle prestazioni trascorso con la casacca dei quattro mori.
Il ritorno (atteso) del ragazzo emiliano dovrebbe dare nuova linfa al sistema generale, una ventata di freschezza che serve come il pane affinché il mulino sardo continui a girare.