Quanto il Cagliari sia migliorato rispetto alla scorsa stagione, soprattutto dal punto di vista difensivo, è davanti agli occhi di tutti ma niente come i numeri evidenzia il salto di qualità che la squadra sarda è riuscita a compiere grazie ad alcuni cambiamenti rilevanti.

L'anno passato, all'alba della decima giornata, i rossoblù avevano inanellato ben 7 sconfitte e 2 vittorie, subendo 17 gol e mettendone a segno 5. 12 mesi più tardi le partite vinte rimangono 2, quelle perse solamente 3 ed in mezzo 4 pareggi, con un sostanziale miglioramento nella differenza reti (10 gol subiti e 7 fatti).

Questi numeri collocano il Cagliari al sesto posto nella speciale classifica delle migliori difese del torneo, accanto alla SPAL e al Napoli e davanti a formazioni importanti come Milan, Torino e Roma. 

Ma quali sono stati i segreti della crescita? Beh, principalmente il rafforzamento della rosa e la mano di Maran sull'assetto tattico della squadra. Gli arrivi di Klavan e Srna hanno garantito esperienza e qualità in più e la “nuova” fase difensiva disegnata dall'allenatore (alla quale partecipano spesso anche centrocampisti e attaccanti) ha fatto il resto.

Il risultato è un Cagliari più compatto e maggiormente difficile da perforare per chiunque, dettaglio che in un campionato come la Serie A marca la differenza tra le stagioni anonime e quelle che, al contrario, rimangono a lungo fissate nella memoria dei tifosi.