Correva l’anno 2016, il periodo era più o meno questo,ed un Cagliari fresco fresco di vittoria della B si apprestava a vivere un’importante estate, quella in cui Capozucca e compagnia avrebbero dovuto (e così fecero) mettere nelle mani di Rastelli una squadra competitiva per la Serie A.
Le richieste del tecnico campano furono semplici ma incisive: “un Vierchowod ed un Rui Costa”. In soldoni, un centrale coi fiocchi e un dieci come si deve. Se la prima richiesta fu subito esaudita con l’altisonante nome di Bruno Alves, tra grandissime aspettative e dubbi risultati, Rastelli dovette fare a meno del dieci, che non arrivò. Passarono i mesi e le stagioni, e del fantasista inserito nella letterina per Babbo Natale e non solo manco l’ombra.
Oggi son passati due anni, sulla panchina del Cagliari si son avvicendati due allenatori, e il giocatore in grado di giocare dietro le punte o da seconda punta non è mai arrivato. Non considerabile per ovvie ragioni Cossu, quest’anno il Cagliari ha alternato Sau e Farias al fianco di Pavoletti, due il cui ruolo non è mai stato troppo chiaro ma sicuramente non ascrivibile alla categoria diez. Eppure sarebbe questo il tipo di giocatore che servirebbe al Cagliari, più di quanto possa sembrare: al fine di evitare manovre offensive sterili e inefficaci, l’acquisto di un mister X in grado di saltare l’uomo con facilità, o comunque di risolvere partite intricate con una giocata, sarebbe una manna dal cielo.
Un piccolo genio insomma, uno che porti lucida follia ad una squadra troppo spesso “rilassata” nei meandri della banalità. Maran avrà già fatto le sue richieste alla dirigenza. Chissà che tra queste non abbia inserito anche il Rui Costa negato a Rastelli.