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Un amore mai nato

Cronaca di un esonero annunciato

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L’avventura di Lopez in sella alla panchina rossoblù è appena giunta al termine, lasciando più ombre che luci su questi mesi in cui l’uruguaiano si è cimentato nella guida della squadra isolana senza l’ombra ingombrante del suo tutor e infine sostituto Ivo Pulga.

Scarsa personalità e confusione in materia di moduli e scelte, le accuse che maggiormente vengono rivolte a Diego Lopez.  Autore di svariate formazioni e soluzioni tattiche con molteplici interpreti, ha tolto certezze e innervosito coloro che non sono riusciti a trovare con continuità il campo.

La formazione nelle ultime partite era impossibile da pronosticare, mentre puntualmente il modulo di partenza, il classico 4-4-2 con il rombo, veniva regolarmente rinnegato per un più offensivo 4-3-3. La soluzione con le tre punte però risultava più offensiva solo sulla carta, perché vedere il colombiano Ibarbo relegato sulla fascia dell’out, lontano dalla porta avversaria non consentiva di sfruttare al meglio le sue doti. Cossu impiegato a singhiozzo, Cabrera titolare una giornata e poi spedito in tribuna quella successiva, Dessena nel ruolo di terzino destro in assenza di Pisano rinunciando ad un Perico che quando è stato chiamato in causa ha svolto il suo compito in maniera egregia, sono solo alcune delle incomprensibili scelte dell’ex tecnico pupillo di Cellino.

Non imputiamo a Lopez la rinuncia protratta nel tempo a Murru, sulla quale pare esserci stata l’imposizione societaria, ma nelle ultime apparizioni, il Cagliari aveva smarrito il bel gioco, che aveva caratterizzato numerose partite in cui era uscito comunque sconfitto.
Dichiarare nella conferenza della vigilia di una sfida come quella con il Bologna di avere a disposizione due risultati su tre, non è sinonimo di personalità; inoltre essere sempre sorridente e poco preoccupato dopo sconfitte con Lazio, Torino e infine Roma fanno pensare che Lopez ancora non si fosse reso conto di essere un allenatore di una squadra di serie A, gloriosa come il Cagliari.

Sull’attaccamento al Cagliari dell’ex difensore non si discute, ma sulle sue qualità e abilità gli interrogativi stavano aumentando anziché essere dissipati.
Le uniche giustificazione che possono esser concesse ad un esordiente della panchina, sono le vicissitudini societarie che certo non hanno aiutato il gruppo e le condizioni in cui versa l’impianto cittadino del Sant’Elia, incapace di accogliere quanti coloro attraverso il tifo avrebbero voluto dare il loro contributo alla causa di Conti e compagni.

Non sappiamo se Lopez troverà in futuro un’altra panchina altrettanto prestigiosa, ciò che abbiamo attentamente valutato in questa sua esperienza rossoblù è stata la sua grande inadeguatezza ad un  ruolo che gli è stato regalato a sorpresa da un presidente come Cellino che in fatto di scommesse non è secondo a nessuno. Le scommesse non sempre si vincono e quella di lanciare Lopez come allenatore, ha elargito dividendi scarsi e insoddisfacenti; ora la palla passa a Pulga, prima epurato e poi richiamato in fretta e furia per evitare che la situazione si faccia pesante e pericolosa.

In tutto questo non bisogna dimenticare il ruolo dello spogliatoio che mesi fa si schierò dalla parte di Lopez salvandolo dall’esonero già scritto, e quello di senatori come Conti che ha ieri, al termine della gara con i giallorossi, riservato parole al veleno ad un presidente oramai sempre più devoto alla causa del Leeds.

Tutti ormai attendono con ansia e grandi aspettative la fine del campionato per vedere chi sarà alla guida della tanto vituperata 500 sia ai piani alti societari, ma anche a bordo campo, su quella panchina da poco orfana di Lopez e con tutta probabilità solo momentaneamente occupata da Pulga.

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