La vittoria di misura ottenuta ai danni dell’Udinese ha avuto il merito di restituire a Lopez e i suoi ragazzi diverse risposte convincenti. Partendo dal modulo che ha previsto la rinuncia al trequartista, sino ad arrivare alle prestazioni fornite da ogni singolo interprete, è evidente che l’avvento del tecnico uruguayano abbia consentito di tracciare un percorso in grado di dare una fisionomia ben precisa alla squadra rossoblù.
Identità che le due settimane di sosta dovute alle impegni delle nazionali, possono aver contribuito a maturare in maniera definitiva.
Tra i vari dubbi che aleggiavano attorno alla compagine isolana, vi era quello atavico riguardante la figura di Joao Pedro. Il brasiliano infatti, è apparso eccessivamente sacrificato nell’agire nei pressi della mediana, sfiduciato ed incapace di fornire prestazioni convincenti.
L’undici titolare di Udine, ha registrato invece l’impiego di Pedro al fianco di Pavoletti nelle vesti auspicate, ma raramente utilizzate, di seconda punta. Una collocazione che ha contribuito ha scuotere e donare nuova luce al numero 10 rossoblù. Sgravato da eccessivi compiti difensivi, il potersi concentrare sul compito di dialogare con il compagno di reparto e dare libero sfogo alla fantasia ed alle capacità realizzative, ha avuto un effetto immediato culminato con il goal vittoria siglato nella seconda frazione di gioco.
Una risposta precisa di cui Lopez dovrà tenere conto per il resto della stagione, massimizzando le risorse a disposizione.
La classifica unita ad un’identità definita, può infondere certezze e la giusta dose di serenità utili ad affrontare un calendario che metterà fortemente alla prova il gruppo rossoblù. Tali verifiche potranno dare esiti maggiormente attendibili circa la reale dimensione di un Cagliari che da Udine e attraverso Udine può dar vita a un percorso diverso all’insegna di un ritrovato entusiasmo.
