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Serie A, ecco cosa cambia con il VAR

La tecnologia in campo, dopo anni di discussioni, farà la sua comparsa anche nel calcio italiano con il cosiddetto sistema VAR per dare una mano ai direttori di gara

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La rivoluzione è finalmente arrivata. Dopo tanti anni in cui si attendeva un segnale sulla tecnologia nel mondo del pallone, ecco la risposta tanto attesa. Anche la Serie A, da questa stagione, adotterà il sistema VAR (già sperimentato nel Belpaese nello scorso Campionato Primavera). C’è tanta curiosità per questo cambiamento epocale: ma, nello specifico, di che cosa si tratta?

Con l’acronimo VAR (o Video Assistant Referee) s’intende un assistente addizionale che prende in esame le decisioni prese dagli arbitri presenti sul terreno di gioco tramite l’ausilio di filmati. In primo luogo, però, è doveroso fare una distinzione importante. Il VAR e la moviola in campo non sono la stessa cosa.

Di fatti, il primo si focalizza solamente su quattro settori. Stiamo parlando dell’assegnazione di un gol, di un rigore, delle espulsioni e nei casi in cui il primo arbitro sbagli il giocatore durante un provvedimento disciplinare (per esempio in caso di ammonizione). La seconda, invece, concentra la propria attenzione su tutti gli episodi della singola gara.

In che modo, quindi, si procede con l’utilizzo di questo sistema? Oltre agli arbitri in campo, fuori dallo stesso, ci saranno degli assistenti addizionali che avranno un continuo e costante dialogo via radio con il direttore di gara. Il funzionamento del VAR prevede tre passaggi fondamentali:

1) gli assistenti informano l’arbitro riguardo a una decisione da rivedere;

2) questi ultimi rivedono le immagini video, spiegando al direttore di gara cos’è successo;

3) l’arbitro, per decidere, potrà lui stesso rivedere il video a bordo campo.

Inoltre, il sistema può essere chiamato solo dagli arbitri o dagli assistenti e non dalle panchine delle squadre che disputano l’incontro.

A spiegare i motivi e i vantaggi di questa scelta epocale e rivoluzionaria per il nostro calcio, sono state due figure importanti del mondo dell’arbitraggio come Roberto Rosetti (responsabile del progetto italiano del "Video Assistant Referee") e Nicola Rizzoli (fresco di nomina come designatore arbitrale del nostro massimo campionato) durante la cerimonia dei calendari per la nuova stagione di Serie A trasmessa da Sky.

“Chiariamo che è maschile, quindi il VAR. L'obiettivo è di migliorare il calcio, aiutando l'arbitro a prendere le decisioni corrette. L'arbitro continuerà ad andare in campo per prendere le decisioni, l'arbitro resta al centro, ma allo stesso tempo il VAR andrà a controllare e in caso di chiari errori comunicherà all'arbitro che qualcosa è sfuggito o c'è stato un errore evidente. Non entrerà in decisioni discutibili", ha affermato Rosetti.

Sulla medesima linea anche Rizzoli: “Per l'arbitro non cambia nulla, deve prendere le decisioni nel miglior modo possibile, poi il VAR entrerà per aiutare in quei casi di errori evidenti, non discutibili. È un grande vantaggio", ha dichiarato il nuovo selezionatore della CAN A.

Il nostro calcio cambia pagina e cerca di proiettarsi verso il futuro con l’aiuto del VAR.


 

 

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