Dicono che quando si diventa un eroe sia arrivato il momento di andare via. Perché così, solo così, si verrà ricordati in eterno. Ma chi eroe viene solo definito dagli altri, perché si sente, in fondo, uno dei tanti, non è disposto a mollare facilmente.
Ma non tutto va come previsto. E allora, quando le acque sono agitate, e dopo l’ennesima sconfitta, capita che mentre si è sul divano, guardando la tv, si riceva una chiamata. Inattesa.
Claudio Ranieri da ieri sera non è più l’allenatore del Leicester. Sì, proprio quella squadra che la scorsa stagione aveva come obiettivo la salvezza, ma che sotto la guida di un vero uomo, prima che allenatore, è riuscita a compiere un’impresa che verrà ricordata per sempre.
Lui, l’eterno secondo, ha dato uno schiaffo simbolico a tutti coloro che, negli anni, avevano smesso di dargli fiducia.
Lui, l’eterno secondo, ha portato dei ragazzi a conquistare un sogno.
Lui, l’eterno secondo, ha superato il girone di Champions League da primo in classifica.
Lui, l’eterno secondo, ha formato un gruppo di amici, dai quali è riuscito a ottenere il meglio.
Lui, l’eterno secondo, ha conosciuto le difficoltà, ma non sarebbe mai stato disposto ad arrendersi, perché crede che dopo le tempeste ci sia sempre il sole.
Lui, l'eterno secondo, ha provato a gestire col sorriso e la determinazione le pressioni, troppe, presentatesi all'inizio di questo campionato.
Lui, l’eterno secondo, ha conosciuto l’amarezza di non poter portare a termine una promessa.
Lui, l'eterno secondo, se ne va a testa alta, conscio di non aver avuto abbastanza tempo.
Lui, l’eterno secondo, è e resterà uno dei migliori tecnici della storia del calcio.
L'ultimo riconoscimento ricevuto parla chiaro. E un esonero, ne siamo certi, non cambierà di una virgola le pagine che è stato capace di scrivere.
Ma chi lo ricorderà saranno soprattutto i tifosi di quella squadra, dai colori bianco e blu, ai quali ha regalato una favola.
Perchè loro sono disposti ad amare in eterno chi li ha fatti piangere di gioia.

