La 16^ giornata del campionato di Serie A vedrà affrontarsi il Cagliari di Massimo Rastelli e il Napoli di Maurizio Sarri. Entrambe le squadre hanno avuto allenatori in comune nel corso della loro storia. In principio vi fu Giuseppe Chiappella; in seguito Claudio Ranieri, poi Massimo Giacomini, Carlo Mazzone, Renzo Ulivieri e Gian Piero Ventura, per poi arrivare a Edy Reja, Franco Colomba e Roberto Donadoni. Come sono state le loro esperienze con i rossoblù e i partenopei?
GIUSEPPE CHIAPPELLA
Dopo aver scritto una delle pagine più belle della storia della Fiorentina, dove vi rimase per 5 anni (dal 1963 al 1968), in cui, oltre ad aver lanciato diversi giovani nel giro della prima squadra, fece diventare la Viola una squadra autarchica e che produceva del bel gioco. Nel 1968 cominciò un’altra brillante avventura (questa volta a Napoli, ai piedi del Vesuvio), dove costruì un ciclo calcistico quinquennale. Uno degli episodi più significativi al club partenopeo fu l’espulsione rimediata al San Paolo contro la Juventus: il tecnico lombardo protestò in maniera accesa per l’atteggiamento esageratamente aggressivo di Omar Sivori (che in quel match ricevette diversi colpi duri, rispondendo altresì alla medesima maniera).
Archiviata la gestione partenopea, l’allenatore milanese venne chiamato dalla dirigenza del Cagliari per assumerne la guida tecnica(era il 1973). La sua permanenza nel capoluogo sardo, tuttavia, durò solo due anni (dal 1973 al 1975), ricevendo in seguito l’esonero, prima di passare all’Inter.
CLAUDIO RANIERI
La prima esperienza di Ranieri come allenatore fu nella categoria Interregionale nel 1986 con il Vigor Lamezia, per poi passare in C1 alla guida del Campania Puteolana. Tuttavia, iniziò a mettersi in mostra nel mondo degli allenatori professionisti grazie al Cagliari, dove approdò nel 1988, riuscendo ad ottenere una Coppa Italia di Serie C e portando i sardi dalla C alla A nel giro di due anni. Nella stagione 1990-91, riuscì a salvare i rossoblù, compiendo un vero e proprio miracolo sportivo, poiché il Cagliari era ultimo dopo 22 giornate disputate in quel campionato.
Nella stagione successiva, Ranieri lasciò la Sardegna e arrivò alla guida del Napoli, dove al primo anno ottenne un ottimo quarto posto, mentre nell’annata seguente ricevette il suo secondo esonero della sua carriera, dopo la pesante sconfitta casalinga contro il Milan per mano di un poker realizzato da Marco Van Basten. Al suo posto arrivò Ottavio Bianchi.
MASSIMO GIACOMINI
Dopo le due promozioni ottenute con Milan e Udinese, Massimo Giacomini assunse la carica di allenatore del Napoli (1982-1984), mentre la sua gestione a Cagliari (1991) durò poche partite, senza riuscire ad incidere come è accaduto con i rossoneri e i bianconeri nel campionato cadetto. Conclusa l’esperienza di Cagliari, il tecnico friulano allenò in Serie D la Pro Gorizia, salvo poi concludere la sua carriera da allenatore professionista, dopo aver rassegnato le dimissioni al secondo anno di gestione della squadra goriziana.
CARLO MAZZONE
È l’allenatore che detiene il maggior numero di panchine nel nostro calcio (795 partite ufficiali, comprendendo anche tre spareggi). Furono due le gestioni di Mazzone in terra cagliaritana. La prima fu nel 1991. Dopo una breve avventura al Pescara nel 1990, la famiglia Orrù, all’epoca proprietaria del club cagliaritano, contattò l’allenatore romano. Al secondo anno della sua gestione (1993), il Cagliari centrò la qualificazione all’attuale Europa League (i rossoblù in quell’anno si classificarono al sesto posto).
Nel 1996, il nuovo patron rossoblù, Massimo Cellino, lo scelse per risollevare le sorti della prima squadra. La seconda esperienza per Mazzone sulla panchina del Cagliari, tuttavia, non fu positiva, in quanto non riuscì nell’intento di salvare i sardi, sconfitti nello spareggio contro il Piacenza. L’anno successivo passò al Napoli, dove vi rimase per una sola stagione (era il campionato 1997-1998).
GIAMPIERO VENTURA
Il tecnico ligure, classe 1948, diventò nuovo allenatore del Cagliari e lo condusse alla conquista della promozione in massima serie nella stagione 1997-1998, potendo poi l’anno seguente esordire come allenatore professionista nel tempio massimo del nostro calcio.
Nel 2002 venne richiamato da Massimo Cellino alla guida della formazione isolana, per poi essere sollevato dall’incarico in favore di Edy Reja. Tra le due esperienze in terra sarda, alternò alti e bassi alla guida di Sampdoria e Udinese.
Dopo la seconda gestione cagliaritana, nel campionato 2004-2005 fu chiamato al Napoli, ottenendo poche soddisfazioni.
RENZO ULIVIERI
Dopo che Ulivieri portò la Sampdoria in Serie A nella stagione 1981-1982, nelle annate seguenti ottenne con i doriani un settimo e un sesto posto. Nel 1984, dopo tre anni all’ombra della lanterna sulla sponda blucerchiata, l’allenatore di San Miniato passò alla guida del Cagliari, dove restò per due anni.
Nel 1998, diventò nuovo tecnico del Napoli in Serie B: a tre giornate dalla fine, però, venne esonerato dalla società partenopea.
Tra il 1999 e il 2000, invece, Ulivieri venne richiamato alla guida della formazione isolana: arrivato alla 5^ giornata di quel campionato, non riuscì a salvare i rossoblù, che scesero in Serie B.
EDOARDO REJA
Il tecnico di Lucinico ha un invidiabile numero di promozioni nel suo palmarès. La prima fu con il Brescia nel 1997, la seconda con il Vicenza nel 2000, la terza con il Catania nel 2003, mentre la quarta la ottenne con il Cagliari nella stagione 2003-2004, riportando i sardi in A. Tuttavia alla fine di quell’indimenticabile cavalcata trionfale alla guida dei rossoblù, la società decise di sostituirlo con Daniele Arrigoni.
Nel 2005 arrivò a Napoli (fu il primo allenatore dell’era De Laurentiis), dove rimpiazzò Giampiero Ventura. Il 10 marzo 2009, però, verso le 23.20, dopo aver racimolato appena 2 punti in 9 gare, venne esonerato (dopo 5 anni di gestione e 188 panchine tra campionato e coppe) e sostituito da Roberto Donadoni. Nonostante la drastica decisione, il presidente De Laurentiis lo elogiò pubblicamente definendolo «un amico, uno di famiglia, uno che avrà sempre la porta aperta al Napoli».
FRANCO COLOMBA
Nel 2002, dopo la retrocessione in B, Colomba riportò la Reggina in A dopo appena un anno di purgatorio. Archiviata l’impresa con i granata calabresi, il 14 giugno del medesimo anno venne ingaggiato come allenatore dal Napoli: venne esonerato il 15 dicembre. Nel marzo 2003, la società campana lo richiamò alla guida della prima squadra, che conquistò la salvezza.
Il 17 dicembre 2006, dopo la sfortunata esperienza con l’Avellino, subentrò a Marco Giampaolo sulla panchina del Cagliari. Dopo aver ottenuto appena 7 punti in 8 partite, l’allora presidente cagliaritano, Massimo Cellino, decise di optare per l’esonero dopo 72 giorni dall’insediamento ufficiale del tecnico di Grosseto, richiamando lo stesso Giampaolo in Sardegna.
ROBERTO DONADONI
Il 10 marzo 2009, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis lo scelse come nuovo allenatore in sostituzione dell’esonerato Edy Reja. Il suo esordio sulla panchina azzurra fu il 15 marzo 2009 fuori casa contro la Reggina (l’incontro terminò 1-1). La sua prima al San Paolo, invece, fu contro il Milan (finì 0-0). Il primo successo alla guida del Napoli lo conquistò in casa contro l’Inter con il punteggio di 1-0. Sotto la sua gestione, nelle restanti 11 partite, ottenne 11 punti (frutto di 2 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte). Nel campionato 2009-2010, raccolse 7 punti in 7 gare, prima di essere sollevato dall’incarico in favore di Walter Mazzarri.
Il 15 novembre 2010 approdò a Cagliari, subentrando a Pierpaolo Bisoli. La stagione seguente, dopo aver ottenuto degli ottimi risultati alla guida dei rossoblù, venne prima confermato e poi cacciato dal presidente Massimo Cellino. Il motivo del divorzio tra il tecnico di Cisano Bergamasco e il sodalizio cagliaritano fu legato alle strategie di mercato e al mancato ingaggio di David Suazo. L’honduregno, che in quel periodo si allenò costantemente con la squadra e con cui era pronto a stipulare un accordo contrattuale, fu scaricato dallo stesso patron isolano, per poi essere tesserato dal Catania.