È stato un viaggio lungo che, finalmente, è giunto alla sua conclusione. Dopo mesi passati a chiederci se Luca Silvestrone fosse la persona giusta a trattare l’acquisizione del Cagliari e a domandarci se il fantomatico fondo americano da lui rappresentato esistesse davvero e avesse intenzioni serie, ecco che sappiamo che tutte le cose lette e sentite da parte dell’emissario romagnolo sono diventate realtà. Aveva ragione lui.

Quando all’inizio è comparso questo personaggio, all’inizio chiamato Mister X perché non si sapeva ancora il suo nome, eravamo tutti scettici. Quando abbiamo appurato la sua identità, catastrofe! Un vecchio progetto americano fallito a Sulmona, molto simile a quello che si proponeva per Cagliari, non sembrava fare di lui un personaggio affidabile. Ma poi, con il tempo, ha conquistato tutti: con la sua gentilezza, la sua disponibilità, la volontà di rendere partecipi tutti i tifosi rossoblù dei progetti, degli incontri e delle proposte che si volevano avanzare, ha acquisito sempre più popolarità, riuscendo a far letteralmente sognare i sardi portando a Cagliari Dan Meis, architetto di fama mondiale, creatore degli stadi più famosi (in procinto anche di creare quello della Roma).

Poi è spuntata la cordata italiana a mettere i bastoni tra le ruote a Luca (ormai tutti lo chiamano così): ma lui, forte del consenso quasi bulgaro da parte dei sostenitori del Cagliari, si è sempre detto fiducioso e sicuro che il suo progetto, più completo e allettante di quello del rivale Tommaso Giulini, l’avrebbe spuntata. E così è stato.

Ieri, quando qua erano le sei di mattina, è arrivata la notizia della vendita della società rossoblù: lo stesso Silvestrone era stato invitato personalmente da Massimo Cellino perché c’era la ferma intenzione di chiudere. Domani Luca atterrerà in Sardegna e incontrerà il sindaco Massimo Zedda per parlare della situazione dello stadio e, a breve, avremo l’ufficialità dei nomi dei nuovi proprietari della società sarda (anche se ormai si sanno già, a grandi linee).