Un post su facebook nel pomeriggio da parte del direttore dell’Unione Sarda non è proprio andato giù a Luca Silvestrone così come a tanti tifosi. Il numero uno di Piazza Unione Sarda ha scritto:
“Dunque c'è qualcuno che spenderà 80 milioni di euro per comprare il Cagliari e poi altri 80 per fare lo stadio. Ora ho capito: devono aver finito i soldi ed è per questo che come sede sociale andranno in affitto da Cellino, riservando all'attuale presidente l'ultimo piano per le sue attività personali. E io mi chiamo Giocondo.”
La risposta arriva nella notte:
"Prima di partire devo raccontare una cosa. Ogg il giornalismo si fa su Facebook e sui social network si può usare qualsiasi linguaggio, anche quella da bar. Oggi il direttore dell'Unione Sarda ha pubblicato sul suo profilo un commento consono non certo ad un giornalista, quasi facendosi scherno dell'operazione semplicemente perché gli investitori non hanno acquistato la sede sociale. L'ho chiamato affinché potessimo chiarire e lui mi ha fatto richiamare da un redattore che non era certo il responsabile delle sue battute triviali. Sicuramente questa e' la linea che terrà. Due cose mi sento di dire. Innanzitutto chi conosce Cellino Sa perfettamente che se volesse rimanere alla guida non avrebbe certo bisogno di nascondersi dietro me, perché l'uomo è' sanguigno e non ha certo paura. Inoltre una star come Dan Meis mai è poi mai si presterebbe a giochetti del genere. E non parliamo degli investitori. Penso che fare giornalismo sia argomentare le notizie anche criticando ma mai prescindendo dai fatti. Se avesse risposto al telefono avrebbe avuto la coscienza tranquilla. Ma questa è una evidente presa di posizione personale per colpire ancora una volta la stessa persona anche mentre lascia. La cosa sconcertante e' il linguaggio e il modo di scrivere. In questo modo di fare "giornalismo" non mi riconosco io e spero non si riconosca la Sardegna. Meritate tutti di più e da oggi mettiamo tutti di più. Io ho la faccia pulita e la schiena dritta. In questi mesi mi hanno fatto qualsiasi radiografia su di me è la mia vita. Tutto regolare. Ho subito attacchi di ogni tipo. Ma io sono romagnolo e più testardo dei sardi. Ho difeso questo sogno con le unghie e con i denti e non mi fermerà certo uno che scrive su Facebook invece che sul giornale. Lui non è giocondo ma io non sono un coglione. Ajo!".

