Mancano poco più di 24 ore al tanto atteso scontro tra rossoblù e azzurri. E puntuali sono arrivate le convocazioni di mister Lopez. Nessuna sorpresa: Ariaudo, come da previsioni, non rientra nella lista del tecnico uruguagio. Ecco i venti convocati:
Portieri: Adan, Avramov
Difensori: Astori, Avelar, Del Fabro, Murru, Oikonomou, Perico, Pisano
Centrocampisti: Cabrera, Conti, Cossu, Dessena, Ekdal, Eriksson, Nainggolan
Attaccanti: Ibraimi, Nenè, Pinilla, Sau
A questo punto è evidente un fatto (anche se è difficile credere che ci sia qualcuno che ancora non lo ha capito): l’esclusione di Ariaudo non è una scelta tecnica, dato che con l’emergenza causata dalla squalifica di Rossettini sarebbe folle rinunciare a uno dei quattro componenti del reparto arretrato. È palesemente una scelta societaria: quanto sia condivisa dal mister non ci è dato saperlo, ma tant’è.
E, a scanso di equivoci, non c’è niente di anomalo in una scelta di questo genere, perlomeno nel calcio italiano: la stragrande maggioranza dei club di serie A ormai si comporta così con coloro che decidono di non rinnovare i contratti, quasi come una sorta di autotutela contro i giocatori furbetti e ingrati, senza distinzioni né distinguo. Come accadeva da piccoli, quando per la marachella combinata da uno solo, venivano puniti tutti.
Detto questo, proprio in quanto prassi consueta e diffusa, non sarebbe ora di finirla con le pantomime e di smetterla di parlare di “scelte tecniche” a cui non credono più neanche i diretti interessati, o di decisioni condivise e prese a quattr’occhi con gli allenatori?