Un signore in campo, in panchina e nella vita. L’ex tecnico rossoblù, Roberto Donadoni è stato protagonista di un bellissimo gesto nei confronti della famiglia di Angelo Anquiletti, ex giocatore del Milan deceduto nel gennaio 2015 a causa di un male incurabile.
Anquiletti alla sua morte ha lasciato debiti. La casa ipotecata, soldi da restituire ovunque. Vittima, lui che da tutti era considerato “un buono“, di una serie di raggiri.
Donadoni non ci ha pensato due volte, ha staccato un assegno di 50 mila euro ed ha sistemato le cose.
Racconta William il figlio di "Anguilla":
“Il funerale lo ha pagato un gruppo di solidarietà veneto, amici. Siamo sul lastrico da tempo, ma dei debiti di papà nel dettaglio sapevamo poco, lui teneva tutto per sé. Due giorni dopo ci siamo accorti che anche la casa era ipotecata”.
La villetta bifamiliare con giardino e due box a Bellusco nella quale William vive tuttora insieme al fratello Roberto e alla madre Elsa finisce all’asta. C’è da rifondere un creditore, suppergiù 50mila euro.
“Abbiamo provato di tutto, compreso scrivere a Berlusconi. Niente. Poi grazie al cielo ci ha pensato Roberto. Roberto Donadoni. Sì, so che forse preferirebbe restare anonimo ma non m’importa: papà avrebbe voluto così, io lo so”.
Con i soldi spiega ancora William, la famiglia potrà ricominciare:
“Ora potrò mettere la casa in vendita, con il ricavato restituirò il denaro a Roberto e col resto cercherò di ripartire. Sarà dura ma ci proveremo. Mangiamo con la pensione di reversibilità di mia madre, non più di 600 euro. Ora per fortuna in un vecchio armadio ho trovato qualche cimelio: un paio di scarpe, tre o quattro calzini e una maglia di Swart dell’Ajax, che mio padre marcò nella finale di Madrid. Le sue? Macché, le regalava tutte, non ci pensava. Era un uomo buono, trasparente”.