Mai sosta natalizia poteva essere più amara per il Cagliari: penultimi con 10 punti, in piena crisi di risultati, con alcuni calciatori messi ai margini, un'intera tifoseria in preda ad una crisi di nervi e il presidente Giulini contagiato dal Covid.
Se fosse un incubo, la soluzione sarebbe al risveglio. Sta di fatto che per i rossoblù di Mazzarri, è la dura realtà di una stagione partita male e proseguita peggio.
Le sconfitte ormai, quasi non fanno più notizia. Quelle che “ci possono stare”, cioè contro gli squadroni, immancabilmente arrivano. Quelle che sarebbero irricevibili, perché contro avversari alla portata, si è imparato nel tempo a digerirle comunque.
Il rimando al futuro perché le cose cambino, è la continua narrazione di calciatori e allenatore. Un futuro che però, oltre a non arrivare mai (la svolta si attende da almeno 2 mesi e mezzo), incomincia a puzzare di annus orribilis.
Slogan e mantra in sala stampa, fanno sempre meno presa su una tifoseria iraconda, e il “tutti uniti ne usciremo”delle scorse stagioni, convince sempre meno persone. Tutte stufe e annoiate, che il campionato del Cagliari parta immancabilmente al girone di ritorno.
Il digiuno lunghissimo di risultati, unito alla mancanza di qualche vittoria una tantum a spezzarlo, ha desertificato l'entusiasmo di una piazza priva di leader e punti di riferimento. Il gruppo, è un insieme di individualità che non riesce a compattarsi, e il mister un direttore d'orchestra triste e spaesato
Non solo. Il caso Godin e Caceres, ad esempio, la dice lunga sul triste declino di un progetto che ieri vedeva questi calciatori come traino di una squadra e oggi come uno (forse) dei primi problemi da risolvere per ripartire.
Gli errori e le carenze sul campo non si contano. Quelli societari, rispetto alla scelta di alcuni profili da inserire in rosa, sono sotto gli occhi di tutti.
Cosa resta?
Resta qualche sporadica giocata del singolo, Joao Pedro su tutti che (se in giornata) tira le fila, Nandez, che corre anche per chi cammina, l'illusione del mercato che porti l'uomo della provvidenza e poco alro.
Sotto l'albero dunque, tante sorprese amare in casa Cagliari, e la sosta natalizia arriva salvifica, più che per festeggiare, quasi per non pensare.
Il baratro è talmente buio, che spaventa solo guardarlo. Numeri alla mano infatti, se si tenta di immaginare quanti punti occorrano per salvarsi e quanti realisticamente, la squadra di Mazzarri sia in grado di farne, lo scoramento regna sovrano.
L'appuntamento è il 6 gennaio contro la Sampdoria. Per ora, dedicarsi al panettone, è forse l'unica arma che posticipi la tensione dell'attesa, e faccia sbollire i caratteri più iracondi.