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Calciomercato per sognare e campionato per tornare alla realtà

La normale logica, comune a tutti i tifosi, cagliaritani compresi

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Tra le tante ipotesi sui vari movimenti, sia in entrata che in uscita, l'intento del club è sicuramente quello di offrire una squadra “chiavi in mano” a Semplici, che sia il più competitiva possibile.

Il periodo più bello per i sogni e le ambizioni di tanti tifosi e di chi è appassionato alle trattative, forse, è proprio questo: il mercato estivo.

Almeno fino a quando, a livello di calcio giocato invece, non si faccia sul serio e si debba correre e sudare in campo (per quanto riguarda i calciatori) o da tifosi, si debba soffrire davanti alla TV.

Ed è così che spesso, a poche giornate dall'inizio della stagione, incominciano i bilanci sulla validità o meno delle scelte fatte in estate dai club.

Viziati come sempre dai risultati (positivi o negativi che siano) e quasi mai considerando che una squadra, alla seconda o terza di campionato, debba magari ancora ingranare.

A questa normale logica non è estraneo nessun tifoso, cagliaritano compreso.

E così, ecco un altra estate per sognare, gioire ai grossi colpi in ingresso, ai nomi altisonanti e ai programmi ed obiettivi da raggiungere.

Dimenticando (a torto o a ragione) che per tornare alla realtà basta pochissimo: l'esempio è quello della passata stagione, dove si è rischiata seriamente la retrocessione.

Con un Cagliari che lo scorso Luglio era la settima squadra della serie A (per nomi ed ingaggi), con un lanciatissimo Di Francesco e una verve dirigenziale lustrata a festa per la prima conferenza stampa di inizio stagione infatti, numeri alla mano, si è visto come è andata a finire.

Mister esonerato, giocatori di primo piano non troppo incisivi per due terzi di stagione (basta una squalifica o un infortunio), e presidente infuriato negli spogliatoi nel post di tante, troppe gare. Eppure la campagna acquisti, a detta di tanti, era la migliore da svariati anni.

Vale la pena dunque, accettare senza troppe sorprese che per quanto curato sia il mercato, le varianti (reali) sono talmente tante, da poter sfatare miti e rovinare piani e rapporti umani. Nel calcio l'unica costante è l'imponderatezza, il resto è una scienza inesatta.

Così come è possibile, vedi l'anno del centenario, che una banda - capitanata da Rolando Maran -  collezioni 13 (tredici) risultati utili consecutivi, per poi spegnersi e riaccomodarsi in classifica dove la tradizione vuole che il Cagliari si sistemi.

Potenza del calciomercato far sognare, campionato per tornare alla realtà.

Tra le due, se la prima fa scordare che ci sia un passato (poche settimane fa si lottava per non scendere in B), la seconda ha il pregio, se le cose vanno bene, di togliersi grandi soddisfazioni talune volte anche senza grossi nomi che arrivano.

La verità, probabilmente sta nel mezzo.

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