Le rivoluzioni tecniche, in qualunque squadra, sono spesso grandi scommesse estive su cui puntare, in attesa dei risultati sul campo. Lavoro, strategia, tattica, identità e unità di intenti poi, sono il collante necessario.
Anche la pazienza della piazza è una componente fondamentale. Dare il giusto tempo al gruppo di fare proprio il credo del nuovo mister, è il più delle volte il prezzo da pagare se si cambiano uomini e schemi e si pretende un gioco fluido.
Anche gli alibi poi (se giusti) hanno un peso è vanno ponderati prima del giudizio.
In questo clima a Cagliari, un Di Francesco sempre più malinconico, non riesce ad ottenere i frutti di una rivoluzione partita male, e proseguita peggio.
Male per via del Covid, causa di assenze pesanti e, nel lungo periodo, di carenza di giocatori (spesso titolarissimi), peggio, per mancanza da ormai due mesi di una vittoria scacciacrisi.
Anche le modeste parvenze di una crescita di squadra appena accennata a forza di pareggi, dopo alcuni punti buttati via forse con troppa leggerezza, non bastano più a riempire né gli occhi del tifoso, né lo score in classifica.
Ed ecco che già a gennaio, a tre giornate dal giro di boa, e con la zona calda che bussa alla porta, c’è già aria di punti salvezza, poco tempo per farli prima che sia tardi, e la speranza che fortuna e prestazioni girino a tuo favore. Nonostante il calendario non sia dei più favorevoli.
La prossima infatti si vola a Firenze, dove come a Cagliari vi è una squadra assetata di punti. Poi arriva il Milan in casa che, neanche a dirlo, cerca i 3 punti. Dopo infine sarà la volta del Genoa, in trasferta sotto la lanterna, che con il suo attuale penultimo posto, venderà cara la pelle.
Se non è un incubo, poco ci manca.
Per uscirne la strada è semplicemente una: servono almeno 5 punti in queste 3 gare, per poi ripartire al ritorno e risalire la china senza più passi falsi. Facile a dirsi, ma la logica e il contesto impongono questo.
A meno di clamorosi colpi di mercato invernale in entrata poi, serve che la squadra si compatti e dia un idea di contezza e cinismo in più. Merce rara nel calcio moderno, ma fondamentale per sopravvivere nella massima serie.
Il resto, stia fuori dallo spogliatoio e non distragga.
In crisi lunghe e cadute libere come questa servono uomini, valori e concentrazione.
La Serie A è spietata.
E chi si addormenta in un limbo, si sveglia in piena emergenza.