Continuano le conferenze stampa di presentazione in casa Cagliari. Oggi, nella sala stampa dello stadio “Brunod” di Chatillon, è stato il turno di Roberto Piccoli.
Ecco le sue parole, riportate dal sito della società rossoblù:
“A Lecce mi sono trovato molto bene. Cagliari è una piazza altrettanto calda, che stimola molto i calciatori e io ho molta voglia di mettermi a disposizione e dare il massimo. La fiducia del la società mi fa piacere e mi motiva tanto, sono un classe 2001 e ho ancora tanta strada davanti , anche se ne ho fatta altrettanta. Sto crescendo molto, voglio cercare di alzare l’asticella per raggiungere gli obiettivi insieme ai compagni . Prima di tutto puntiamo alla salvezza, poi si vedrà: bisogna essere ambiziosi, senza perdere di vista le proprie possibilità e lavorando sodo nel quotidiano.
Del Cagliari mi ha convinto la bontà del progetto, la volontà del mister di allenarmi e la tifoseria, che vive per il Cagliari e che ho conosciuto da avversario, che ho capito quanto possa essere un fattore nello spingere la squadra. Ci sono tutti gli ingredienti per fare bene, ne sono convinto. Pavoletti? È un leader, sta diventando una delle leggende della storia del Cagliari, a noi giovani dà tanti consigli preziosi. La Nazionale? Ho giocato nelle giovanili, dipende sempre da quello che fai nella tua squadra di appartenenza.
Non ho problemi a giocare con un’altra punta centrale o da solo, con uno o più elementi a supporto. Sono a disposizione del mister, mi piace attaccare la profondità, tirare in porta con entrambi i piedi, lavorare con e per la squadra, quello che chiede Nicola: essere parte di un calcio propositivo, aggressivo, verticale. Il vivaio dell’Atalanta ti forma al meglio, ho vissuto tante esperienze, ho passato qualche difficoltà, una stagione vissuta quasi interamente ai box per un infortunio: sono tutte tappe della mia crescita e che mi hanno portato sino a qui.
Sia a La Spezia che a Lecce ho fatto lo stesso numero di gol, so di poter fare ancora meglio. Al di là dei gol, però, ci sono tante cose che un attaccante deve fare per aiutare la squadra, e quindi, prima di tutto, bisogna mettersi a disposizione ogni giorno per imparare, supportare, lottare per raggiungere prima di ogni cosa la salvezza. Sono arrivato in un gruppo sano, forte, nel quale conosco già diversi ragazzi, insieme lotteremo sino all’ultima goccia di sudore”.