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Dopo 14 anni Gianfranco Matteoli lascia il Cagliari

Ecco il nuovo assetto del settore giovanile rossoblù

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L’arrivo di Mario Beretta alla guida del settore giovanile del Cagliari, accompagnato dai suoi più stretti collaboratori, Garavaglia e Canzi, segna la fine dell’avventura di Gianfranco Matteoli in rossoblù. Arrivato nel 1990 per dare una mano sul campo al neo promosso Cagliari di Ranieri, il sardo di Ovodda è stato il Capitano di una squadra capace di raggiungere la semifiale di Coppa Uefa.

Conclusa la carriera, nuovamente in campo: questa volta per i giovani, per far crescere il vivaio con un occhio sempre attento alle eccellenze calcistiche della nostra isola. Per lui anche una breve parentesi sulla panchina della prima squadra, in coppia con Nuciari.

Ma è ad Asseminello che Matteoli ha trovato la sua dimensione, lavorando ogni giorno con passione e indiscussa professionalità riconosciutagli a pieno merito non solo dai risultati che arrivavano dal campo ma certamente anche dall’esterno. Nel 2013, per lui è arrivato il premio “Maestrelli”.

E della sua professionalità ne sanno qualcosa Pisano, Murru e Sau, così come anche Loi, Barella, Muroni e tanti altri ragazzi.

Matteoli non avrà difficoltà a trovare una nuova casa sportiva. Potrebbe essere arrivato anche il momento di sposare un’esperienza all’estero (Leeds?), e comunque ovunque andrà, c’è da scommetterci, farà benissimo come sempre.

Non sarà facile per Beretta sostituire una personalità così “ingombrante”. Non solo per la bravura e la professionalità che appunto hanno sempre contraddistinto Matteoli fin da quando era calciatore, ma anche per il posto speciale che occupa nel cuore dei tanti tifosi del Cagliari sparsi in tutto il mondo. Gianfranco Matteoli è ed  stato una bandiera, per tutti sempre e comunque affettuosamente “matteoliarrodugò”.

Il compito sarà complesso anche per Garavaglia e Canzi. Quest'ultimo (seppur non ufficialmente) ha già preso la guida della Primavera rossoblù, subentrando ad un altro simbolo sportivo ed identitario del Cagliari: Vittorio Pusceddu, destinato anche lui, con ogni probabilità, a lasciare i campi di Asseminello.

Due addii importanti, destinati a non essere gli unici.

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