Che Ivan Zazzaroni sia profondamente affezionato e legato alla Sardegna, al Cagliari e ai suoi tifosi, beh, non v’è più uno straccio di dubbio. Non si sa nemmeno il perché lo sia in tal misura e, onestamente, a noi sardi poco interessa: ci basta cogliere periodicamente e sistematicamente le sue dimostrazioni d’affetto spassionate e disinteressate, senza un secondo fine.

La solidarietà di Ivan, al contrario, è sincera e genuina. D’altronde lo scorso sei marzo, ad esempio, nessuno gli ha puntato una pistola alla tempia per fargli prendere un aereo, venire in Sardegna e unirsi al corteo dei supporters rossoblù per le vie di Cagliari, in segno di protesta per la vicenda Is Arenas.

Così come nessuno lo ha obbligato a prendere spesso e volentieri la parola alla Domenica Sportiva – programma del quale è ospite fisso – per lanciare innumerevoli appelli mirati a risolvere la questione stadio per il Cagliari, dando rilievo a una situazione drammatica dal punto di vista sportivo che, altrimenti, avrebbe potuto facilmente finire nel dimenticatoio dell’opinione pubblica.

Zazzaroni, infatti, è uno dei pochissimi giornalisti di livello nazionale che si è da subito interessato alla vicenda e che ha tentato di attirare le luci della ribalta su una faccenda che ha ormai un certo “non so che” di kafkiano.

Ecco le testuali parole con le quali il nostro “Zazza” si è lasciato andare su Twitter:

Sopportano tutto: lo stadio negato, vessazioni di ogni tipo, la cessione dei giocatori migliori, le restrizioni. Cagliaritani eroi del tifo.

E ancora:

Nella stagione delle troppe intolleranze tifose, la Figc dovrebbe consegnare ai tifosi del #Cagliari il premio "Grazie di (r)esistere".

Che dire: grazie di cuore per l’ennesima dimostrazione di affetto e solidarietà, Ivan. La Sardegna non dimentica.