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Io, esonerato “per colpa” di Nainggolan

L’ex tecnico rossoblù Bisoli getta ombre sul suo allontanamento dalla panchina rossoblù e rimarca i suoi meriti nell’esplosione del belga

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Che Pierpaolo Bisoli e il Cagliari non si fossero lasciati tanto bene era plausibile: la fine di un rapporto, qualunque esso sia, difficilmente avviene ad animi pacati. Ma che, a distanza di tempo, l’ex giocatore e tecnico del Cagliari avesse bisogno di gettare veleno e fare certe insinuazioni, beh, nessuno se lo poteva aspettare.

L’attuale allenatore del Cesena, intervenuto ai microfoni di Tele Radio Stereo 92.7, è stato stuzzicato nuovamente sulla situazione di Radja Nainggolan, per il quale ha innanzitutto espresso tutta la sua stima, ribadendo anche i propri meriti nell’esplosione definitiva del belga:

“Nainggolan lo trovai ai margini del Cagliari, non rientrava più nei piani del club, stava per essere ceduto. Dopo tre allenamenti chiesi a Cellino di tenerlo, perché ritenevo fosse il più dotato della rosa. Ebbi ragione, è diventato il calciatore che ora tutti ammirano. Il ruolo in cui sono convinto che Nainggolan diventerà il più forte giocatore d'Europa è quello di centrocampista centrale davanti alla difesa. Diciamo che verrebbe dopo De Rossi e Pirlo, anche se Pirlo ha caratteristiche diverse. Nainggolan è micidiale nello sradicare il pallone dai piedi degli avversari, eccelle in questa caratteristica, ma sa anche lanciare col contagiri i compagni, anche con lanci a lunga gittata. E' un calciatore completo, molto più tecnico di quello che si possa pensare”.

Bisolone, però, non si è limitato a tessere le lodi del campione rossoblù. Non contento di aver rimarcato più e più volte le sue doti di lungimiranza e di “scouting” (l’abilità nello scoprire e individuare possibili talenti, ndr), in preda a un delirio di onnipotenza ha sentito pure il bisogno di gettare ombre sul suo allontanamento dalla panchina del Cagliari, imputando lo spiacevole episodio alle sue scelte controcorrente e, dunque, scomode, piuttosto che ai suoi risultati sul campo:

“A Cagliari puntai su di lui facendo scelte drastiche, per le quali magari ci ho anche rimesso il posto. Ma il Cagliari si ritrova un calciatore completo che sfruttato al meglio può diventare un top player, e non sto esagerando”.

Ora: lungi da noi mettere in dubbio le abilità del Bisolone nazionale. Ma che per porre in mostra le proprie doti ci sia la necessità di sputare veleno su esperienze che fanno ormai parte del passato, ci sembra un tantino esagerato. Evidentemente l’espressione “ex col dente avvelenato” non è stata coniata per caso.

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