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Voglio lavorare nel calcio: le opzioni che non conosci (ancora)

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Il calcio è, tra i tanti sport, quello che in Italia appassiona da sempre più persone. Generazione dopo generazione, quasi tutti i bambini giocano con il pallone, imparano a tirare i primi calci dentro porte immaginarie e perfino a imitare il telecronista ascoltato in TV guardando una partita con il papà o con i fratelli maggiori.

Negli anni il calcio è diventato uno sport praticato anche dalle donne. Ormai, infatti, anche le bambine vengono iscritte alle scuole calcio, abbattendo lo stigma dello “sport per i maschi”. Il calcio è, dunque, lo sport più praticato e seguito in Italia, e sono tantissimi i bambini e le bambine che hanno detto – e sognato – che “da grande voglio fare il calciatore”.

Purtroppo, però, questo obiettivo non viene raggiunto da tutti, perché questo sport richiede molti sacrifici, tanto impegno, determinazione e costanza. E magari, crescendo, in molti credono di non esserne all’altezza o perdono interesse nella professione di calciatore vera e propria, pur continuando ad avere una grande passione per il calcio.

Il mondo del calcio non è fatto soltanto da calciatori, ma dietro, accanto e davanti ai beniamini sportivi tanto amati, ci sono tantissime figure professionali che contribuiscono al successo di uno sport così seguito. Per lavorare nel calcio non bisogna per forza diventare calciatori, ma si può optare per una delle tante professioni tradizionali e digitali che ruotano attorno al pallone. Tante professioni necessarie per far andare avanti il mercato del calcio e dello sport in generale.

Ami il calcio? Ecco le professioni fra cui scegliere

Chi vuole vivere di calcio ma non ha la stoffa per diventare un calciatore, oppure non ne ha interesse anche se questo sport lo appassiona molto, può scegliere di dedicarsi ad un’altra opzione che gli permetterà di lavorare nel settore calcistico. Fare il calciatore professionista o l’allenatore non è l’unico modo per guadagnare con il calcio.

L’era digitale ha favorito la nascita di nuove figure professionali che contribuiscono nell’ambito tecnologico, ognuno a modo proprio, al successo di un club sportivo.

Una di queste è il match analyst, un operatore che si occupa di analizzare i dati correlati agli eventi sportivi. Dalle prestazioni dei singoli giocatori a quelli dell’intera squadra, dai risultati degli allenamenti a quelli delle partite, dalle tattiche di gioco ai valori fisici, dalle strategie degli avversari agli schemi da studiare per i futuri incontri sportivi.

Raccolti tutti questi dati, il match analyst li trasmette all’allenatore, il quale si servirà di queste informazioni per formare al meglio i giocatori che scenderanno in campo. Si tratta, dunque, di una professione basata sull’interpretazione dei numeri utili a comprendere i comportamenti dei calciatori e degli avversari prima, durante e dopo una partita.

Di tutta la parte commerciale se ne occupa, invece, il consulente di marketing. La logica di questa professione è simile a quella del match analyst, anche se, rispetto a quest’ultima, il suo compito è quello di gestire gli accordi commerciali. È anche grazie al marketing, infatti, se un settore così redditizio e affermato come quello dello sport in generale – e del calcio in particolare – riesca a registrare fatturati milionari. Motivo per cui, da qualche anno, al marketing sportivo si affianca il marketing delle affiliazioni.

L’affiliation marketing oggi si occupa molto del calcio, dal momento che i bookmaker, per stabilire le loro quote, si basano sui dati ricavati da ogni match. Nasce, così, un’altra professione legata allo sport, quella del tipster, e cioè colui che ha il compito di fornire informazioni sulle probabili vittorie di eventi sportivi.

In sostanza, leggendo la guida su come diventare tipster offerta da affiliation.bet, si comprende l’importanza di questa figura: dare suggerimenti per le scommesse sportive. Con il termine tips, infatti, oggi si intende un tipo di scommessa suggerita da una terza parte, per l’appunto il tipster, che diventa dunque la persona più informata sull’argomento calcio (o altro sport) rispetto al bookmaker che ha fissato i prezzi delle quote scommesse.

In conclusione, per diventare un professionista sportivo esperto di calcio non è necessario praticare la disciplina in campo, diventare un allenatore, un preparatore atletico, un direttore sportivo o un presidente del club. Le tecnologie digitali offrono molte altre opportunità lavorative magari fino ad ora sconosciute, ma che permettono di sperimentare la passione per il calcio e di guadagnare con l’industria calcistica.

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