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L’ascesa del cannabidiolo nel mondo dello sport: benefici e ricerca

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Nel contesto sportivo contemporaneo, l'attenzione verso metodi alternativi per il miglioramento delle prestazioni e il recupero post-allenamento sta crescendo esponenzialmente. Tra questi, il cannabidiolo, comunemente noto come CBD, emerge come un argomento di particolare interesse.

Si tratta di un prodotto la cui compravendita è stata legalizzata in Italia da ormai quasi dieci anni e che sta alla base del montante interesse negli effetti della cannabis legale, un argomento al quale sono dedicati ormai interi blog come quello di Justbob, italianissimo rivenditore specializzato in questo ambito.

La sua legalizzazione da parte dell'Agenzia Mondiale Antidoping nel 2018 ha aperto nuove prospettive sull'uso di questa sostanza in ambito sportivo​​.

Ma fino a che punto si sta diffondendo il suo consumo tra gli atleti? E cosa dice realmente la ricerca scientifica in merito?

Risponderemo a queste domande nel seguente articolo.

Un’introduzione al cannabidiolo e alle sue caratteristiche

Estratto dalla pianta di cannabis, il CBD è uno dei numerosi composti noti come cannabinoidi. A differenza del tetraidrocannabinolo (THC), il CBD non è psicoattivo, una caratteristica che ha contribuito alla sua crescente popolarità e accettazione.

La distinzione tra CBD e THC è cruciale, specialmente nel contesto sportivo. Mentre il primo è noto per i suoi effetti alteranti la mente, infatti, il cannabidiolo è apprezzato per le sue presunte proprietà terapeutiche che esercita influire sulla coscienza o sulle capacità cognitive dell'individuo. Questo aspetto lo ha reso una sostanza di interesse per gli atleti, che cercano metodi sicuri per gestire lo stress, il dolore e altri aspetti correlati all'attività sportiva.

Come già accennato, un punto di svolta significativo per il CBD nello sport è avvenuto nel 2018, quando l'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) ha rimosso questa molecola dall'elenco delle sostanze vietate, una decisione che ha aperto le porte al suo uso legittimo (per lo meno nei Paesi laddove il consumo è consentito, tra i quali ancora non figura l’Italia) tra gli atleti, permettendo loro di sfruttarne i benefici senza temere violazioni delle regole antidoping​.

L'interesse per il CBD in ambito sportivo non si limita solo ai professionisti. Anche sportivi amatoriali e persone attive fisicamente stanno esplorando questa sostanza come un complemento ai loro regimi di allenamento e recupero.

L’impatto delle testimonianze dei professionisti nella diffusione dell’uso del CBD tra gli sportivi

L'uso del CBD nel mondo dello sport non è solo un argomento di ricerca scientifica, ma è anche supportato da testimonianze e casi di studio che forniscono un contesto pratico e reale ai suoi potenziali benefici. Atleti di alto livello in diversi sport hanno condiviso le loro esperienze sull'uso del cannabidiolo, contribuendo a una comprensione più profonda e personale del suo impatto.

Per esempio, figure sportive come la campionessa olimpica di ginnastica Gabby Douglas, Rob Gronkowski, ex giocatore dei New England Patriots della NFL, e il lottatore MMA Nate Diaz hanno pubblicamente discusso la possibilità di consumare CBD per vari scopi, tra cui la riduzione dell'infiammazione e degli effetti collaterali di allenamenti intensi. Queste testimonianze offrono una prospettiva significativa sull'efficacia del cannabidiolo nell'affrontare i rigori fisici dello sport professionistico​.

Altre importanti testimonianze provengono dagli atleti che praticano sport invernali, dove il CBD è utilizzato per la sua capacità di aiutare nella gestione del dolore e nel sostegno al sistema immunitario in ambienti freddi​.

Quali sono i benefici ricercati dagli sportivi rispetto all’uso del CBD e cosa dice la ricerca medica al proposito?

Ad oggi, la ricerca ha esplorato vari aspetti dell'uso del CBD nello sport, includendo la sua efficacia come antinfiammatorio, analgesico, e agente di supporto nel recupero fisico e mentale. Studi hanno dimostrato che il CBD può avere effetti positivi sulla riduzione dell'ansia, sul miglioramento della qualità del sonno, e sulla gestione del dolore, tutti aspetti rilevanti per gli atleti​.

Tuttavia, gli esperti nel campo medico-sportivo invitano alla cautela, sottolineando che molti degli studi finora condotti sono stati a breve termine, su animali, o con campioni ridotti di soggetti umani. Ciò significa che c'è ancora molto da scoprire sugli effetti a lungo termine e sulle potenziali interazioni del CBD con altri farmaci o supplementi. Gli esperti concordano sulla necessità di ulteriori ricerche per comprendere appieno il ruolo del cannabidiolo nel contesto sportivo​.

Inoltre, è importante considerare la variabilità individuale nella risposta al CBD. Questo significa che gli effetti possono differire notevolmente da persona a persona, a seconda di fattori come il metabolismo, la composizione corporea e la storia di utilizzo di cannabinoidi. Gli esperti suggeriscono un approccio personalizzato e monitorato, soprattutto per gli atleti professionisti​.

​In conclusione

L’uso del CBD nello sport rappresenta un campo di interesse emergente, caratterizzato da potenziali benefici e da un'area in continua evoluzione per la ricerca scientifica. L'approvazione del CBD da parte dell'Agenzia Mondiale Antidoping ha segnato un punto di svolta importante, aprendo la strada all'utilizzo legale di questa sostanza tra gli atleti professionisti e dilettanti​.

Le evidenze finora disponibili suggeriscono che il cannabidiolo possa offrire numerosi benefici per gli sportivi, tra cui la riduzione dell'ansia, il miglioramento del sonno, la gestione del dolore e l'effetto antinfiammatorio​. Tuttavia, è importante sottolineare, come già detto in precedenza, che la ricerca è ancora in una fase relativamente iniziale. La comprensione degli effetti a lungo termine del CBD, così come delle sue interazioni con altre sostanze, richiede ulteriori indagini e studi approfonditi.​

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