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Calcio e studio: un binomio sempre più attuale

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La vita di un calciatore professionista, soprattutto in un’epoca come quella attuale, è diventata sempre più frenetica e densa di impegni, in particolar modo se milita in squadre della massima serie o cadetteria: tra allenamenti e ritiri, impegni extra-campo per motivi di marketing, oltre, per alcuni, rispondere alle chiamate delle proprie rappresentative nazionali, il tempo per coltivare altri interessi è, spesso, assai risicato.

Giungere al termine di un corso di laurea, quindi, è spesso assai complesso, anche perché il passaggio dal settore giovanile al mondo professionistico è assai delicato ed avviene in una fascia d’età dove le distrazioni o il semplice desiderio di un po’ di sano svago non mancano di certo. Non stupisce, quindi, quanto sia complesso per un calciatore professionista potersi fregiare dell’appellativo di “dottore” dopo aver concluso un ciclo di studi accademico.

Eppure, nel corso degli anni è aumentato sensibilmente il numero di calciatori che sono riusciti a conciliare il lavoro da professionista della “Dea Eupalla” col proprio percorso di studi, ottenendo un riconoscimento importante e prestigioso come lo è, a tutti gli effetti, la laurea. Molto interessante, a tal proposito, scoprire in cosa si laureano i calciatori che militano, o hanno militato, nella nostra Serie A.

Guglielmo Stendardo, lo stopper avvocato

Qualche anno fa, ad esempio, furono molteplici gli articoli che videro protagonista Guglielmo Stendardo, un roccioso difensore centrale con alle spalle una carriera di tutto rispetto in Serie A, visto che detiene il record di più giovane esordiente nella massima serie con la maglia della squadra della sua città, il Napoli, nonostante una sola presenza all’attivo in maglia azzurra.

Nel corso della propria carriera, trascorsa prevalentemente tra Roma (sponda Lazio) e Bergamo (in una Atalanta che gettava le basi per diventare la squadra con stabili ambizioni europee dei giorni d’oggi), Stendardo è riuscito nell’impresa di laurearsi in legge e, poi, conseguire l’abilitazione ad esercitare la professione di avvocato, dimostrando che, con impegno, sacrificio e dedizione, è possibile conciliare la carriera di calciatore e quella accademica.

Giorgio Chiellini, laurea in campo e in Business Administration

Il più famoso calciatore italiano laureato è, senza alcun dubbio, Giorgio Chiellini, una vita passata nella Juventus, diventato titolare nell’anno della retrocessione per Calciopoli e tra i protagonisti assoluti, poi, di quello straordinario filotto (nove titoli nazionali consecutivi) che ha reso la Juventus della BBC (Barzagli-Bonucci-Chiellini) tra le compagini più iconiche del secondo decennio del nuovo millennio.

La vita del Chiellini calciatore, oltretutto, è stata profondamente segnata anche dalla costante presenza del toscano nelle nostre rappresentative nazionali, che non hanno agevolato certamente il percorso di studio accademico dell’attuale difensore del Los Angeles FC. Eppure, nonostante i numerosi impegni, il capitano degli Azzurri capaci di conquistare il titolo europeo a Wembley nel 2021 sovvertendo i pronostici e le statistiche dei siti legati alle scommesse di serie A e calcio internazionale, è riuscito a laurearsi col massimo dei voti in Business Administration all’Università degli Studi di Torino.

Leonardo Spinazzola, dottore in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali

Negli ultimi anni, poi, sono stati svariati i calciatori che hanno traguardato il prestigioso obiettivo della laurea nonostante la vita da calciatore professionista. Un altro nazionale azzurro può fregiarsi del titolo di “dottore” è Leonardo Spinazzola, tra i protagonisti dello sfavillante Europeo vinto dagli Azzurri di Mancini nonostante il grave infortunio patito nel corso del torneo.

Il terzino della Roma, a differenza della maggior parte dei propri colleghi (perlopiù laureati in materie economiche o giurisprudenziali), ha conseguito la laurea in scienze politiche e relazioni internazionali, corso indubbiamente impegnativo e che richiede lo stesso spirito di sacrificio che il talento della cantera dall’Atalanta esibisce, ogni partita, presidiando la fascia di propria competenza.

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