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Quel business frenato delle sponsorizzazioni gambling al mondo del calcio

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Il calcio ha bisogno di introiti. Dirette televisive, gadget, stadi, biglietterie, abbonamenti e investimenti di varia natura servono a coprire le grandi spese dei club, costituendo buona parte del giro di denaro che interessa il mondo del pallone. Ma il Decreto Dignità del 2018 ha ristretto il settore del gambling, limitando il ruolo di importante sponsor calcistico.

Il valore delle sponsorizzazioni gambling

Il mondo del gioco d’azzardo è vivo, ed è caratterizzato anch’esso da un giro di denaro non indifferente. In questo senso, i portali autorizzati rintracciabili su miglioricasinoonline.info non hanno nulla da invidiare ai più grandi club di calcio. In uno Stato italiano privo dell’attuale Decreto Dignità, i due mondi potrebbero non soltanto coesistere come in passato, ma intrecciarsi abilmente come accade in altre zone europee. È possibile apprezzare questo intreccio in Paesi come la Francia e la sua Ligue1, in cui il denaro dei bookmaker confluisce nelle casse dei club calcistici.

Di fatto, nel momento in cui il Decreto Dignità ha reimpostato i meccanismi di sponsorizzazione e le strategie di visibilità del gioco d’azzardo, i casinò online operativi sul suolo italiano si sono trovati con le mani quasi del tutto legate. Un vero peccato per il calcio nazionale, che si è visto privato di un flusso di 30 milioni dall’oggi al domani, nel solo 2018, anno di entrata in vigore delle restrizioni. Il tutto, a pochi anni dall’esplosione di quella pandemia da covid-19 che avrebbe portato alla chiusura degli stadi, e quindi a uno stop dei flussi di cassa dalle biglietterie. Le alternative si sono rivelate esigue, ma non meno interessanti: il mondo crypto ha contribuito non poco a risollevare le sorti di alcuni club italiani. 

Le altre leghe europee

Valutare gli sponsor in termini di visibilità è riduttivo, ma non per questo sbagliato. Di certo, condividere con le maggiori squadre delle leghe nazionali lo spazio sulla maglia dà ai loghi degli sponsor parecchia visibilità agli occhi di decine di migliaia di spettatori. I tifosi finiscono per associare il marchio al logo e ai successi della propria squadra del cuore, finendo così per simpatizzare con un brand o per incuriosirsi per un determinato sponsor.

I casinò e i bookmaker lo sanno, ma pensare che sia tutta una questione di visibilità concessa a una sala da gioco d’azzardo impedisce di percepire la portata del flusso di fondi che è stato tagliato al gioco del calcio. Il tutto solo in Italia, poiché Premier League inglese e Liga spagnola, per fare due esempi su tutti, hanno continuato a crescere anche grazie agli investimenti delle sponsorizzazioni.

Prendendo a esempio la Premier League, nella stagione calcistica in piena pandemia, 2021-2022, il 20% delle sponsorizzazioni complessive è derivato unicamente dai casinò digitali, per un flusso di oltre 70 milioni di sterline. Un ragionamento simile può essere applicato, con dati alla mano, per la Liga spagnola: qui, 17 club su 20 hanno accordi con i casinò, e il Real Madrid, con i 20 milioni intascati grazie agli sponsor del mondo gambling, non ha fatto eccezione.

Proprio la Liga, tuttavia, rappresenta un esempio altrettanto valido per stimare gli effetti delle restrizioni imposte alla sponsorizzazione del gioco d’azzardo. Infatti, recenti provvedimenti hanno vietato l’applicazione dei loghi dei casinò sulle maglie dei giocatori della principale lega calcistica spagnola. Le conseguenze di questa decisione sono state quantificate in un calo degli investimenti gambling nel calcio spagnolo di oltre 80 milioni di euro.

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