Il calciomercato del Cagliari si è concluso con un doppio colpo che sulla carta pare esser capace di chiudere il discorso circa la rosa da mettere a disposizione a Massimo Rastelli per la nuova avventura in Serie A. Sono arrivati Luca Bittante per il ruolo di terzino sinistro e Tachtsidis che sarà invece il vice Di Gennaro.
Giornata di conferenza stampa di presentazione oggi in casa Cagliari. Alle 16:00 presso il Thotel i due nuovi innesti verranno presentati ai cronisti alla presenza del presidente Giulini.
Come sempre seguiremo l’evento in diretta grazie ai nostri inviati presenti sul luogo.
La sala va via riempiendosi. Fotografi e giornalisti sono pronti per la presentazione di Tachtsidis e Bittante.
È appena arrivato il presidente rossoblù, Tommaso Giulini. Sarà certamente lui ad iniziare la conferenza. Ecco anche i protagonisti di questo incontro: Bittante e Tachtsidis, che prendono posto quando ormai siamo prossimi all'inizio della conferenza stampa.
La sala stampa va riempendosi, tra pochissimo le parole dei protagonisti.
L'addetto stampa del Cagliari presenta i due calciatori, tra pochi istanti inizierà la conferenza. Intanto, Il presidente Giulini ha invitato i presenti ad unirsi in un applauso in ricordo di Nenè.
Parla Bittante
Ritrovo Rastelli con cui ho lavorato ad Avellino, voglio dare una mano sperando di essere apprezzato. Giocherò dove serve e cercherò di fare il massimo per questa maglia.
Già a fine anno c'è stato l'interessamento del Cagliari e sono stato contento di accettare la corte di una società come il Cagliari. Ho scelto il numero 26 perché è la somma delle maglie 20 e 6, che mi hanno portato fortuna a Empoli e Avellino. Non mi sorprende il successo di Rastelli perché ad Avellino, al primo anno, salvò una squadra contro ogni aspettativa e poi centrò i playoff. Lo vedo molto cresciuto rispetto all'esperienza in Campania.
Tachtsidīs
Due anni fa, e ad inizio estate, sono stato avvicinato al Cagliari, ora son contento di essere qua. C'è molto entusiasmo e un bel gruppo. La squadra non è stata fortunata a Genoa, ma possiamo fare molto bene. Io dò sempre il 100% e quando feci gol al Cagliari con la maglia del Verona sono stato fortunato. Cercherò di fare tanti gol per farmi perdonare. Io non penso alla mia carriera e voglio lavorare duro, e spero di fare il salto di qualità in maglia rossoblù. Questa è una grande società.
Quando arrivai in Italia volevo il 7 ma era occupato, così ho scelto il 77.
Ho iniziato come tequartista ma in Italia questo ruolo è in disuso e mi sono adattato a fare il regista. Mi hanno parlato del Cagliari come una società che fa stare i propri giocatori da Dio. Io sono pronto a fare sia 90 che 5 minuti. Devo capire che ruolo e movimenti vuole il mister, ma in una settimana ho imparato molto.
Appena mi ha chiamato Capozucca, che mi ha portato in Italia, ho accettato subito. Capozucca mi ha detto che devo essere pronto perché giocherò in una grande squadra.
Parlare con il Presidente e vedere le operazioni fatte sul mercato mi hanno fatto capire la serietà della società. Di piede sono destro, ma ad Avellino in tre anni ho giocato solo a sinistra. Spero di ritagliarmi uno spazio importante sia a sinistra o, eventualmente, a destra.
Giulini
Ho fatto un'eccezione per il numero di Tachtsidis perché non mi piacciono i numeri di maglia molto alti, ma il 77 è il mio anno di nascita.
Sono estremamente soddisfatto del mercato, abbiamo preso interpreti nei ruoli chiave e, eccetto Rincon, abbiamo centrato tutti gli obiettivi. Se sono qua oggi è perché sono tanto soddisfatto e qualsiasi giocatore arrivato sarà protagonista.
Vedere Inter e Milan così male negli ultimi anni è motivo di tristezza, ma spero che i successori cinesi possano ripercorrere le orme dei grandi presidenti, Moratti e Barlusconi.
Tachtsidis piace molto a Capozucca ed è una grande alternativa a Di Gennaro, fa sbollire l'arrabbiatura per il mancato arrivo di Mati Fernandez. Tuttavia le carte con la Fiorentina erano già firmate, ma nel mercato, finché non vi sono le firme di tutte e tre le parti, una trattativa non può dirsi conclusa.
Nelle prime partite il campo ha dato un responso abbastanza fedele a quanto espresso. Non è bello ritrovarsi dopo due partite con un solo punto, andiamo a Bologna per centrare i tre punti. Adesso ritroveremo diversi assenti.
Speravo di arrivare a 7000 abbonati, ci siamo arrivati e li abbiamo raggiunti in un periodo dove le altre società sono in netto calo. Ringrazio i tifosi anche per la grande risposta nell'asta delle maglie destinate a raccogliere i fondi per i terremotati.
Insieme a Rincon, Donati è l'unico obiettivo sfumato. Preferiamo acquisire giocatori italiani piuttosto che quelli stranieri. Sono molto contento di Borriello e ci speravamo, nonostante fosse reduce da un periodo dove non si era allenato così duramente. Ma sono contento sopratutto per Bruno Alves, che ha fatto come Storari nell'anno passato, ovvero è stato un volano per i successivi acquisti.
Senza sogni non si va avanti, ma quest'anno dobbiamo rimanere con i piedi per terra. Dobbiamo raggiungere la salvezza quanto prima. Inoltre dobbiamo dare una nuova casa al Cagliari.
Siamo un gruppo con una mentalità vincente e quando si vince arrivano tanti complimenti, sono perseverante ed ho tanta passione.
Entro settembre dovrebbe arrivare la variante urbanistica. Nei prossimi giorni avrò un incontro con il sindaco. I tempi sono stretti, abbiamo già smontato la main stand da Is Arenas e dovremo rimontarlo nell'area preposta al Sant' Elia. Spero le istituzioni ci diano una mano. Nonostante uno stadio in queste condizioni sono arrivati grandi giocatori. Ricordo che anni fa Pinilla andò via perché non voleva più giocare nel Sant'Elia.
Speriamo a febbraio di iniziare i lavori nei parcheggi dei distinti. Non appena arriverà la variante urbanistica inizieremo la progettazione del nuovo stadio, cercando di accelerare i tempi.
Due mesi fa siamo stati vicini a Gabigol e l'Inter ha fatto un grande acquisto, ma credo che allo stato attuale non potremmo permettercelo. Pescara e Crotone hanno rinforzato la rosa, ma il Cagliari ha qualcosa in più, anche se le figurine non creano il risultato sul campo.