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Oliva: "Mi chiamano Totò, somiglio a Gargano"

"A Cagliari per crescere"

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È il Christian Oliva Day. Dopo Kiril Despodov, arriva il momento del centrocampista uruguaiano, classe 1996, che avrà il suo primo impatto assoluto con il mondo Cagliari nella più classica delle conferenze stampa di presentazione.

Cresciuto calcisticamente a livello giovanile nel Nacional, Oliva ha firmato un contratto con i rossoblu fino al 30 giugno 2023 con opzione per un altro anno (con scadenza 30 giugno 2024).

Alle ore 16.00, presso la sala stampa della Sardegna Arena, conosceremo meglio il nuovo talento della formazione di Rolando Maran, considerato da molti addetti ai lavori come un giocatore dal sicuro avvenire.

Amici sportivi, buon pomeriggio dalla Sardegna Arena dove, tra pochi istanti avrà inizio la conferenza stampa di presentazione di Christian Oliva.

Presente anche il dg rossoblù Mario Passetti, a cui probabilmente spetterà il compito di presentare il giocatore ai media e potrebbe anche commentare il momento della squadra.

Ecco Oliva. Le sue dichiarazioni:

"La sensazione di perdere un campionato contro Lopez? Chiaramente il classico urugianano è importante, ci è andata male, abbiamo perso. Lopez è una leggenda di questo club. So che  ha parlato di me in termini positivi.

Sono principalmente un centrocampsita difensivo, ho una buona rapidità e ho uno smistamento rapido del pallone, ma posso giocare anche come interno. Sono molto felice di essere arrivato a Cagliari e credo che questo trasferimento sia un buon passaggio per crescere. Ho visto la gara di ieri, abbiamo perso per un episodio. Queste situazioni succedono ma sono sicuro che ne usciremo.

Il mio modello di giocatore in Uruguay? Sono molto simile a Gargano, anche lui bravo in fase di interdizione ma che sa anche giocare la palla. Il mio agente? E' Martin Plada. Non ho avuto la fortuna di parlare con gli ex uruguaiani del Cagliari. So che Abeijon e Lopez hanno parlato molto bene di me.

Fisicamente sto bene perchè ho giocato il pre-campionato in Uruguay, con l'ultima partita giocata il 17 gennaio con l'Union Santa Fe. L'impatto in Sardegna? Molto buono. Non so dire chi fra me e Nelson sia più forte. E' stato un grande giocatore qui, è un grande esponente della Garra Charrua. Se io ho la Garra Charrua? Si (sorride n.d.r.).

Il trasferimento? Non ricordo la data. Mi ricordo soltanto che la proposta era arrivata dai miei procuratori e il martedì successivo sono arrivato qui. Il mio soprannome è Totò. Il numero 17? Era il mio primo numero al Nacional e quindi, visto che era libero, ho deciso di tenerlo anche in questa avventura. Il soprannome Totò? Mia sorella è stata la prima a chiamarmi così. Se sono sposato? Non sono sposato e nemmeno fidanzato: sono single. Chiaramente è una nuova esperienza, ma io sono qui per realizzare i miei sogni e per aiutare la squadra per portarla in alto.

Se sono qui per conquistare anche la Celeste? naturalmente il mio sogno è un giorno di giocare con la Nazionale ma è necessario prima di tutto aiutare il Cagliari.  Se in Uruguay seguivo la Serie A? Sì, ho seguito il calcio europeo. La Serie A è molto più intensa e  tattica del campionato da dove provengo e quindi dovrò imparare in fretta. Non  ho paura del campionato italiano, mi dispiace lasciare la mia famiglia: l'unico timore sono i tempi di ambientamento".

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