È iniziata la settimana che porterà a Cagliari-Roma, match dal sapore speciale per i tifosi rossoblù considerate le ultime uscite a dir poco movimentate.
I giallorossi si presenteranno alla Sardegna Arena orfani di Lorenzo Pellegrini e Mancini e saranno perciò costretti a mutare la propria formazione tipo. Federico Fazio o Cetin sostituiranno quasi certamente il difensore ex Atalanta mentre il trequartista verrà probabilmente rilevato da Kluivert. Sia il Cagliari che la Roma non stanno attraversando il proprio miglior momento (anche se i capitolini vengono da due vittorie consecutive contro Gent e Lecce) e proprio per questo cercheranno di offrire una prestazione degna di nota e portare a casa i punti.
E a proposito di fare punti, parlando dal punto di vista rossoblu, quale sarebbe il modo migliore per provare a far male alla Roma? Due parole: intensità e precisione, magari in ogni zona del campo. Analizzando le ultime sconfitte incassate dalla banda di Fonseca (Sassuolo, Bologna, Atalanta), balza subito all’occhio come i giallorossi vadano in difficoltà quando incontrano avversarie ben organizzate agonisticamente e offensivamente.
La linea difensiva alta imposta da Fonseca infatti rende impossibile la gestione “passiva” della gara e mette a nudo anche la più grande debolezza della squadra, ovvero la fragilità congenita quando a giocare il pallone sono gli altri. Così come tante altre formazioni non tanto del nostro calcio ma del mondo, soprattutto alcune costruite sul concetto di dominio del gioco, la Roma ha letteralmente bisogno di comandare le operazioni perché non sa comportarsi diversamente. Quando è costretta a farlo i risultati sono infatti il più delle volte negativi, se non disastrosi come accaduto a Reggio Emilia.
Come pungere la Lupa quindi? Semplice, colpendola nel modo che detesta di più e non lasciandole possibilità di replicare pericolosamente, almeno per quanto possibile dalle condizioni del momento.