Sarà pure comoda la panchina, soprattutto quando in campo fa freddo e la coperta sopra le gambe non la toglieresti mai e poi mai. Ma, una volta infilati i pantaloni-calzamaglia, allora si che tra i pali ci si ritrova a proprio agio. E se ne sono accorti in tanti, ieri sera all’Olimpico, quando Avramov è volato a togliere dall’incrocio lo splendido tiro di Maicon. O quando ha neutralizzato il rigore in movimento di Strootman. O ancora quando si è opposto a Florenzi. O quando, negli ultimi minuti, ha deviato sulla linea un pallone pronto per depositarsi in rete.
Vlada Avramov è sempre stato un professionista “silenzioso”. Impeccabile dentro e fuori dal campo, anche quando, dopo aver militato tra le fila di Vicenza e Pescara, con una parentesi anche al Treviso, ha dovuto sedersi in panchina nel corso dell’esperienza con la Fiorentina. Poi l’arrivo a Cagliari, conscio del fatto di dover fare il secondo. Ma non una parola fuori posto, mai una polemica. Uomo spogliatoio, sempre al servizio della squadra, si è fatto trovare pronto quando è stato chiamato in causa.
Il suo campionato è iniziato due domeniche fa, nel match vittorioso col Torino. Poi, la nuova occasione, ieri contro la Roma, all’Olimpico, in una partita dove in tanti davano gli ospiti come vittime sacrificali.
Peccato non avessero fatto i conti col destino, che doveva riservare al portiere rossoblù una serata da autentico protagonista. Con le sue parate, il portierone si è guadagnato la palma di migliore in campo senza ombra di dubbi, annullando qualsiasi tentativo avversario. L’intervento forse più impegnativo è stato quello sul tiro di Maicon, indirizzato nell’angolino alto alla sua destra.
Un riscatto, da parte di un guerriero che ha dichiarato più volte il suo amore verso la maglia rossoblù, sostenendo di voler chiudere la carriera in terra sarda. Ma la società, in virtù della sempre più probabile partenza di Agazzi a gennaio, ha appena acquistato lo spagnolo Adàn, che di certo non vorrà riassaggiare la panchina come negli ultimi anni a Madrid.
E allora, che ne sarà di Avramov?
Ci ascolti Presidente; ci ascolti mister Lopez. Dategli una chance, se lo merita, davvero.