Partecipa a Blog Cagliari Calcio 1920

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Ora, l'anormale!

L'analisi del match con la Spal

Condividi su:

Piedi per terra, piedi per terra, piedi per terra. Dicono che a furia di ripetere un concetto lo si fa nostro, e allora proviamoci. Sforziamoci e ripetiamolo, perché è necessario. Certo, la vittoria mette entusiasmo e carica l'ambiente a meno di una settimana dall'inizio del campionato, ma... c'è un ma, anzi più d'uno.

Chiaro, cinque gol son cinque gol, ma la partita di ieri è sembrata più che altro l'esposizione in vetrina della gioielleria rossoblù con la Spal rassegnata a fare da sparring partner: l'organico del club ferrarese è davvero modesto, e trattasi di una delle peggiori rose (almeno sulla carta) della prossima serie B.

Una squadra che basa il suo potenziale offensivo quasi interamente sulla vena realizzativa di Antenucci e che prima di cominciare il match fa due segni della croce pensando ai guantoni di Meret. Il resto davvero poca roba. Eppure i sardi, nonostante il punteggio, non hanno passeggiato, almeno nella primissima frazione di gara.

Con il Sant'Elia eufemisticamente non al sold-out (ma il 15 Agosto lo stadio lo riempi solo al Circolo Polare Artico) la Spal ha provato a servire l'antipasto amaro del cenone di Ferragosto.

E c'è mancato davvero poco che la prima pietanza non finisse in terra e addio festa. Scampato il pericolo-piatto rotto i sardi hanno reagito con successo, infilando un micidiale un-dos-tres che ha archiviato la pratica già al 45'.

La firma sul match l'ha messa il ragazzo con la 22. Marco Borriello a 34 anni ha ancora voglia di stupire. E allora perché non iniziare con quattro gol? Diciamo che avrebbe potuto cominciare peggio, ad occhio e croce. È solo l'inizio, ovvio, ma a Coverciano un "apperò" sarà pur stato detto.

Grandi prove da tutti i nuovi, eccezion fatta per Bruno Alves: la difesa fatica, di riflesso anche il lusitano. Va detto però che il 3-5-2 è roba nuova da queste parti, e ci sarà tempo per creare gli automatismi necessari ad oleare il meccanismo. Meccanismo che comunque va.

La vittoria era il minimo, forse era scontato anche un successo così largo. Da domenica si fa sul serio. Ieri è stato messo il primo mattone, ma è stato fatto il normale. Da domani si lavora per l'anormale. Per ora voliamo bassi, tanto per decollare basta solo prender bene la rincorsa.

Condividi su:

Seguici su Facebook