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Pejo al via: ragazzi, fateci cantare!

Inizia il ritiro del Cagliari tra speranze e sogni rossoblù

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Non è ancora il momento. È il momento prima del momento, quello dell'attesa frenetica. Quello in cui la festa sta per cominciare e allora si gonfiano i palloncini e si accende la musica a basso volume, prima di spararla a palla quando sarà giunta l'ora.
È il momento in cui prima del gran premio si scaldano le gomme, il warm up. Sono gli scambi dei tennisti pre partita, è la notte prima degli esami.

È soprattutto il ritiro di Peio, dove si costruirà una buona fetta del prossimo campionato di A. La squadra si ritroverà già domani sera nella località trentina, dopo l'incontro previsto domattina nell'aeroporto di Milano Linate. I rossoblù resteranno a Peio per dodici giorni, giorni in cui avranno l'occasione di testardi in vista del ritorno nella massima serie.

Lo faranno con diversi volti nuovi, dai più esperti come Padoin ai più giovani come Crosta e Tetteh. Non sarà presente Bruno Alves (ancora impegnato in Francia col suo Portogallo, dove domani lo attende la finalissima) e nemmeno Cragno, ceduto al Benevento. Le sensazioni sono ottime, son quelle di chi vuole costruire un sogno a partire delle macerie della B. Sarà un mix di giovani in rampa di lancio e veterani in cerca della seconda giovinezza, giocatori in cerca di conferme e chi vuole la sua definitiva consacrazione.

Sarà un'altra annata meravigliosa, per chi, come noi, conta gli anni che passano in base alle stagioni calcistiche. E comincia da domani. Perché domani si poggia il primo mattone e si fa la prima gettata di cemento. Ai muratori rossoblù l'arduo compito di metter sù il palazzo. A patto che ci sia la terrazza con vista Serie A.

In bocca al lupo, ragazzi. Fateci cantare.

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