Il Cagliari esce con un buon pareggio dallo scontro contro il Napoli campione d’Italia. I rossoblù, seppur con tutte le difficoltà del momento, non hanno per niente sfigurato di fronte ad una formazione forte ma smarrita come quella partenopea. Probabilmente l’1-1 finale è stato il risultato più giusto anche se con un pizzico di lucidità in più entrambe le compagini avrebbero potuto portare a casa l’intera posta.

Il primo tempo, giocato a buoni ritmi soprattutto dai padroni di casa, è stato appannaggio del Cagliari: la squadra di Ranieri ha concesso poco e sviluppato meglio le proprie trame riuscendo a creare un paio di grosse occasioni con Jankto e Lapadula. Inoltre ai sardi è stata annullata - giustamente - una rete per fuorigioco dell’italo peruviano che avrebbe potuto cambiare l’andamento della partita. 

Nella ripresa il Napoli ha alzato notevolmente il pressing sulla trequarti difensiva rossoblù per recuperare palla in zona pericolosa. Ne è risultato il gol di Osimhen, frutto di una giocata caparbia di Raspadori che taglia fuori l’ingenuo Augello (ottimo il resto della sua gara). Negli ultimi venti minuti, nonostante lo svantaggio e una defezione pesante come l’infortunio quasi istantaneo di Pavoletti, il Cagliari ha creduto fino all’ultimo alla possibilità di pareggiare ed è stato premiato: ad una manciata di secondi dal termine, Dossena trova Luvumbo con un lancio dalle retrovie che beffa Juan Jesus, l’angolano controlla il pallone e lo deposita all’incrocio dei pali facendo esplodere l’Unipol Domus. 

Al triplice fischio il Cagliari guadagna perciò un punto che tiene viva la lotta la salvezza - più che mai aperta con cinque squadre in sette punti - e rigenera parzialmente il morale del gruppo, decisamente sottotono dopo le ultime deludenti prestazioni che avevano persino portato Ranieri a presentare le dimissioni, poi respinte dalla squadra.